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SI!! Sta succedendo proprio ora!!!

L’aereo abbattuto in Ucraina: Cover up USA?

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Cominciamo da quello che appare certo: il volo MH17 fu deviato dal controllo del traffico aereo UCRAINO di circa 200 miglia A NORD rispetto alla rotta tipica che stava seguendo, che l’avrebbe portato sopra il Mare di Azov. Una rotta frequentatissima e sicura, per essere spostato direttamente sopra una area di guerra ben nota per la sua pericolosità ( e per gli aerei già abbattuti). Una voce immediatamente circolata e diffusa, pare, da alcuni media inglesi e da un esperto olandese, era che l’aereo fosse stato deviato per evitare alcuni cumuli nembi e sistemi temporaleschi. II piccolo problema è che questa voce è stata immediatamente smentita dalla Malaysian Airlines, mentre contemporaneamente (uh che strano) venivano confiscate e secretate le registrazioni delle comunicazioni tra terra ed i piloti del volo.

Capite bene che ad un rosicone attaccaticchio, anche non professorone, queste cose già fanno suonare più di un campanello di allarme. Ma non basta: alcune immagini ufficiali che mettevano a confronto le rotte “normali” e quella dell’ MH17 sono state successivamente modificate spostando VERSO NORD le rotte “normali” in modo da ridurre al differenza tra queste e la rotta dell’MH17. Qui una ricostruzione della rotta sulla base dei dati disponibili prima dell'”arruffamento”.

Non è finita: l’area tenuta dai ribelli in cui è caduto l’aereo è piuttosto piccola circa 80 km di estensione e l’aereo l’avrebbe attraversato in meno di sei minuti.

Pare che il sistema antiaereo BUK abbia tempi di risposta ed attivazione dello stesso ordine di grandezza ma in realtà l’aereo a causa della quota e della velocità sarebbe stato tracciabile solo per pochissimi minuti e quindi il sistema doveva già essere attivo e pronto all’uso, insomma : in agguato.

Ma ora arriva il bello: Putin ha reso pubblici tutti i dati in suo possesso sia riguardo il traffico aereo sia riguardo alle foto dei satelliti spia che, ovviamente, in questo periodo stanno osservando intensivamente il territorio Ucraio.

Bene: risulta che  almeno 3-4 postazioni antiaeree ucraine basate su sistemi buk fossero schierate intorno a Donetsk. Tutti questi sistemi erano schierati, al momento dell’abbattimento a pochi chilometri di distanza dal sito dell’impatto, una addirittura a meno di 8 km. Dopo l’impatto tutte queste batterie sono state rischierate in zone assai più arretrate.

Non c’e’ bisogno di dire che questa è quasi una pistola fumante: Che ci facevano in zona di operazioni quelle batterie antiaeree quando è ben noto che i ribelli non hanno aerei od elicotteri?

Ancora: Come mai i dat,i anche essi certamente numerosi, a disposizione dell’intelligence USA NON sono stati pubblicati?

Un reporter USA, noto per aver indagato sullo scandalo “contras” la mette giù in modo semplice: “What I’ve been told by one source, who has provided accurate information on similar matters in the past, is that U.S. intelligence agencies do have detailed satellite images of the likely missile battery that launched the fateful missile, but the battery appears to have been under the control of Ukrainian government troops dressed in what look like Ukrainian uniforms.” 

Ovvero: l’Intelligence USA ha dati dettagliati che dimostrano che i missili sono partiti da batterie sotto il controllo del governo Ucraino.

Ma c’e’ di più: Qualcuno comincia a pensare che l’aereo sia stato abbattuto deliberatamente da un caccia Ucraino, un Su 25.

Complotismi folli? Può essere.

Resta il fatto, curioso, che MOLTO recentemente in tutte le principali lingue utilizzate dai frequentatori di wikipedia la quota di tangenza dell’aereo ucraino è stata abbassata da circa 10.000 metri a 7000. Un aereo che arriva solo a 7000 metri no avrebbe potuto intercettare un jet che volava a circa 10.000.  Per meglio dire: in QUASI tutte: si sono dimenticati il croato.

Dove la quota resta 10.000 metri ( alcune versioni possono volare anche più in alto).

Non so se davvero si è cercato un incidente, un casus belli per avere mano libera con i ribelli e/o scaricare la responsabilità di quanto succede sulla RUssia.

So solo che il cover up pare piuttosto probabile.

Se vi sembra che ci sia una notevole somiglianza, mutatis mutandis con Ustica, avete perfettamente ragione…

Arriva la bolla del petrolio?

Si Crisis riparte e non volete una bella Cassandrata di quelle pese pese?!! Beh, premesso che  basta guardarsi intorno per cominciare a scuotere la testa, percuotersi il petto e stracciarsi le vesti, vi servo subito con una cosuccia calda calda. Avete sentito parlare del fracking, vero? Si? No? Si però ero distratto? SICCOME siete su Crisis, mica bau bau micio micio, scommetto di si.  Saprete allora che fa un sacco di disastri, che la produzione di ogni singolo pozzo crolla in pochissimo tempo e dopo un paio di anni scende sotto il livello di economicità, costringendo a scavare nuovi pozzi a ritmo forsennato. Quel che forse non sapete è il livello INCREDIBILE degli investimenti necessari. Qualcosa rispetto ai quali la bolla dei subprime, il fiammifero nella polveriera che innescò la deflagrazione della bolla e lo scoppio della Crisis, è un nulla, un microbo, visto da lontano. A Novembre 2008, ovvero quando la bolla era pienamente scoppiata, si stimò che nel complesso valesse, con tutte le varie complesse interazioni circa 750 miliardi di dollari.  Le industrie del settore petrolifero investono , stanno investendo, oltre 900 miliardi di dollari all’anno. Negli USA gli investimenti nel settore petrolifero in effetti hanno superato il settore immobiliare, intorno ai 200 miliardi di dollari all’anno. Secondi solo all’altrettanto florida industria degli armamenti ferma, si fa per dire, a 640 miliardi negli USA. Una limitazione , ovviamente mortalmente necessaria, alle emissioni di CO2, al fine di contenere sotto i 2 gradi l’aumento di temperatura media mondiale ( comunque una mezza catastrofe) metterebbe a rischio  oltre 19 mila miliardi di dollari. Per essere esatti la IEA sostiene che, se volessimo limitare sotto il livello di 450 ppm la concentrazione di CO2, i due terzi delle riserve dichiarate ( E MESSE A BILANCIO) dalle grandi compagnie petrolifere diventano fittizie.  19 triliardi di dolari sono una cifra da Zio Paperone. Una cifra superiore al PIL USA. Ed ancora: Si stanno investendo oltre 1100 miliardi di dollari in progetti che richiedono un prezzo del barile superiore ai 95 dollari per essere redditizi. Non si tratta di cose astratte, capite bene. Questi ENORMI investimenti sono soggetti ad un sacco di rischi e di potenziali crack; naturali, ambientali, logistici, fisci, sistemici. in pratica sono più a rischio dei mutui subprime. Non solo: in caso di collasso analogo alla bolla dei subprime collasseranno gli investimenti proprio nel settore che mantiene il sistema in moto. una cosa è un crampo in una gamba. un’altra è un infarto…I dati sono presi da questo interessantissimo articolo.

PrisincoliRENZInanciusol ol rait….

E’ diventata all’istante virale la performance in inglese a braccio del nostro Presidente del Consiglio in occasione di un incontro sul futuro del digitale, tenutosi a Venezia.

Asciugateci le lacrime  ( dal ridere) possiamo dirci rinfrancati: Siamo in buone, giovini, moderne, capaci, interscional, mani.

in effetti la figura fatta dal nostro premier ha varcato le alpi e il Rubicone.

Ad esempio ecco quel che scrive il Daily telegraph.

E’ proprio vero: il Berlu ha trovato un degno erede, almeno per quanto riguarda la capacità di far ridere tutta Europa.

Meravigliosa la fine: l’e’ tempo di pappa….

Ecco appunto.

Preferivo Adriano, l’originale.

melting bog e melting pot

Ad Oslo ci sono 28 gradi e spiccioli, un record assoluto. Ed a Roma ce ne sono 25. Anche questo un record assoluto, negativo, per la stagione.

E’ tutto normale: si mescolano i popoli del mondo e si mescolano  i climi, causa collasso delle correnti a getto polari. Melting pot e melting bog. Bog sta per pantano. Eh già perché il caldo fa sciogliere il permafrost, trasformando in un pantano micidiale milioni di km quadrati di Siberia. Non solo, quando si scalda il permafrost surgelato da decine di migliaia di anni possono succedere cose strane. Ad esempio si possono dissociare i clatrati nascosti dentro o sotto il permafrost stesso e può succedere in modo esplosivo. Nella foto che apre questo post avete un  bell’esempio di cosa può succedere in questi casi. Qui per informazioni maggiori.

Avete visto? Bene: ora preparatevi a moltiplicarlo per cento, mille, un milione… Quel che potrebbe succedere se aree di permafrost siberiano crescenti fossero coinvolte dalla deglaciazione. Comunque non c’e’ problema: se si scioglie l’artico potremo portare le tv full 4k dalla Malesia all’Europa attraverso il passaggio di Nord Est, che anche quest’anno si sta riaprendo.

Isil, infibulazioni ed altre ipocrisie

fgm

Ieri è passata dalle principali agenzie di stampa, ovviamente ignorata dai media italiani (tutti presi dai begli occhioni della ns ministra per le riforme costituzionali) la notizia che il califfato islamico del levante, in breve, l’ISIL, ha imposto l’infibulazione per tutte le donne dei suoi territori.

La cosa ha suscitato un più che legittimo sdegno, orrore, e riprovazione internazionale.

Sul fatto che la pratica faccia sommamente schifo e sia un retaggio indegno di qualunque cultura, religione, società, sotto qualunque sole, latitudine e situazione, siamo ( spero) tutti d’accordo. Ma questo stupore e sdegno è ridicolo, prima che ipocrita. Perché l’infibulazione è ancora attivamente praticata in MOLTISSIMI paesi, islamici e non con cui teniamo rapporti rilassati quando non ottimi. I governi di questi paesi, che non fanno alcunché per scoraggiare la pratica non sono certo accusati per questo di essere barbarici, fanatici, efferati estremisti, islamici o meno. E non parliamo di paesi secondari, di zone tribali africane o altro.

Parliamo di paesi come l’Egitto ( 91% della popolazione femminile, la percentuale più alta dell’intero continente africano), la Somalia, la Mauretania, il Mali… Ma c’e’ di più: la pratica è diffusa anche in Malesia in Indonesia, Iraq, nella zona del Kurdistan, Ma anche negli emirati Arabi, in Siria, nell’Oman, in Arabia Saudita….La pratica, basta approfondire un attimo la cosa, NON è definitivamente associata ad una specifica religione, anche se le zone in cui è più diffusa sono sopratutto di religione mussulmana, ma piuttosto ha fondamenti culturali, dato che sono infibulate anche moltissime donne NON mussulmane. Gli Hadith su cui si sono basati quelli dell’ISIL per giustificare la decisione non sono considerati vincolanti ed anzi sono stati messi in discussione da molti religiosi, smentite da Fatwe, confermati da altre, lasciati alla libertà dei singoli da altre ancora…. A me comunque NON interessa la questione religiosa, Se il profeta abbia o no teorizzato la pratica, se qualche altra religione in qualche parte del mondo la imponga o consigli. A me interessa invece e molto, la strumentalizzazione sistematica in salsa antimussulmana delle porcherie deliberate da quelli dell’ISIL.  E solo da loro.  Mi pare clamorosa l’ipocrisia che ci fa dimenticare la condanna/deprecazione mediatica del paese nel quale oltre il 90 % delle donne è infibulato o le recenti prese di posizione a FAVORE dell’infibulazione in Indonesia e Malesia. insomma: quella dell’estremizzazione religiosa è una candela che viene sempre più accesa da due parti: Islam contro crociati e corruzione dei costumi da un lato e civiltà contro barbarie, pazzie sanguinarie e difesa degli interessi strategici ( rectius:petroliferi) dall’altro. Che la cosa sia un pretesto per mostrificare un avversario strategico e preparare l’opinione pubblica è evidente. Che, analogamente e per converso, la faccenda sia sopratutto uno strumento tra i tanti di aggregazione settaria, è altrettanto evidente. Che, infine le donne comunque vadano saranno vittime degli eventi che seguiranno, è una certezza.

spadone a due mani ed altre quisquilie

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Ed eccoci ad un’altra categoria un poco buffa. Ma non bastava la categoria “guerra” direte voi?

No, non bastava. Perché in ogni degno medioevo ( siamo tecnicamente( età di mezzo) e forse anche praticamente e storicamente in un medioevo, chi non lo vede ha problemi percettivi gravi) lo spadone a due mani si usa per un sacco di cose che non sono, semplicemente, affettare nemici. E’ uno strumento di ordine, uno status symbol, un giusto supporto al proprio ego…insomma come le scarpe con il tacco per alcune ( ALCUNE?!!) Signore o l’IPAD per alcuni signori: una estensione dell’Io. inoltre, in alcuni casi un bello spadone a due mani virtuale, diciamo semantico, è necessario brandirlo. Ma non voglio divagare, restiamo sul punto: E’ rinato, nella quasi indifferenza generale un califfato in Medio oriente.

E’ buffo ma non strano che noi occidentali, come al solito, non si capisca l’importanza di queste cosuccie. Per il noi califfo, sultano, mamalucco, granvisir, è tutta roba un poco esotica da mille ed una notte, pantaloncini a sbuffo e, giustappunto, sciabole e scimitarre ricurve.

Vero, ma si sottovaluta il fatto che il califfato è il simbolo del’unità mussulmana, è la rappresentazione terrena dell’unità religiosa dei fedeli. insomma: ( e sopratutto) la rinascita del califfato implica la volontà di superare i confini imposti dagli occidentali dopo la fine della seconda guerra mondiale. In particolar modo è un simbolo di opposizione agli accordi Sykes-Picot che disegnarono i confini di Iraq, Siria, Giordania, Palestina. Le conseguenze sono presto dette: I tizi dell’ISIL sono bravi, lo ammettono anche i generali americani che li hanno combattuti e sopratutto sono stati selezionati in modo darwiniano da oltre dieci anni di guerra e guerriglia. In più hanno un progetto definito riunificare tutto il medio oriente sunnita ( più un certo numero di altri uno zinzino più deliranti). Infine sono vincenti un poco contro tutti e sanno comunicare in modo efficace quanto spietato le loro vittorie. Insomma: stanno attraendo nuovi combattenti come mosche tra i quali almeno una dozzina di ITALIANI. Non immigrati che vivono in Italia, proprio Italiani. Non è difficile immaginare che, anche per il rapido collasso delle forze armate irachene  possano rovesciare il regime sia in Iraq che in Siria.

In Iraq infatti, ci sono centinaia di ottimi carri armati, elicotteri aerei pezzi di artiglieria, forniti dagli Usa che, in caso di presa del potere, verrebbero immediatamente usati in Siria contro il regime. A questo punto la caduta della siria sarebbe inevitabile e la Giordania sarebbe l’obbiettivo successivo. Sono esagerato? basandosi sulla forza attuale ( o meglio: quella conosciuta) dell’ISIL, certamente si, ma bisogna tener conto di quello che sono riusciti a fare qualche migliaio di guerriglieri ben addestrati, preparati, armati e motivati e moltiplicarlo per dieci… Gli USA non hanno voglia di intervenire, è evidente, via terra. E’ anche assolutamente evidente che Obama e Clinton sono stati DAVVERO presi in contropiede dall’improvviso successo del califfato. Loro si ma i servizi segreti e di ascolto certamente no. Non ditemi che non sapessero a chi stavano finendo i sistemi di arma sofisticati che inviavano a navi intere, all’opposizione moderata in Siria. Connettete i puntini e capirete che siamo alle solite…

Crisis What Crisis? Reloaded.

ombrellone crisis

Ovvero: ….DOVE DIAVOLO ERAVATE FINITI?

E’ una domanda che ho già ricevuto un paio di dozzine di volte in questi primi giorni di tests ed appetizers (Crisis Reloaded è ancora in via di definizione, perfezionamento e lo sarà per un poco).

Due parole, quindi, sono necessarie.

Intanto: Perché me n’ero andato, dopotutto? Beh, innanzitutto perché avevo percepito, ampiamente in anticipo, la brutta china verso la dozzinalità che aveva preso il portale che ci ospitava. Una china che si basava, in primo luogo sul NON riconoscimento del valore principale di un portale di blog professionali: I BLOGGERS.

Io e Debora eravamo dei privilegiati, per via dei risultati in termini di visibilità e traffico generato sul Portale. Ma TUTTI gli altri bloggers erano sottoposti a vere vessazioni, vedevano ridimensionati i contratti, gli si chiedeva un ritmo forsennato di produzione di nuovi post, gli si chiedeva di seguire in modo praticamente obbligatorio le parole chiave che le strategie di SEO avevano individuato… Il tutto, OVVIAMENTE, era da me sentito come profondamente ingiusto e foriero di un rapido degrado della qualità dei post e della piattaforma stessa. Insieme a pochi altri imbastimmo un vero e proprio sciopero, o almeno così credevo. All’atto pratico, con le scuse le più varie mi ritrovai a combattere una battaglia solitaria, di cui, dopo un poco di tempo mi stancai. Anche perché non aveva molto senso combattere per diritti che le persone interessate non ritenevano tutto considerato, così importanti. Continuai quindi a scrivere ancora per un poco, fino a che quasi esattamente tre anni fa, chiesi a blogosfere di ridiscutere il contratto su nuove basi. La ma prevalente intenzione era da un lato far valere il fatto che ormai DA ANNI, eravamo in testa alla classifica dei blog nazionali, dall’altro evidenziare che avevamo raggiunto e stabilmente superato tutti i target prefissi e ci meritavamo, dopo quattro anni, un riconoscimento del lavoro svolto. La risposta fu l’estromissione, dall’oggi al domani dal blog, tanto che dovetti affidare il mio post di commiato a Debora.

Debora continuò ancora per un anno e mezzo in solitudine e poi fu chiamata, ormai lo sapete, ad altri incarichi.

I nostri rispettivi contratti ci vincolavano per  un anno a NON intraprendere attività nello stesso settore e di conseguenza, per poter aprire il blog, abbiamo dovuto aspettare che decorressero tali termini.

Si si si va bene.

MA che avete combinato in tutto questo tempo? Beh, innanzitutto, per quanto mi riguarda, mi sono morso le mani: il periodo che va dal Settembre 2011 ad oggi è stato un ininterrotto e veemente susseguirsi di vergognose bugie, larghe intese, vaste menzogne, infamie vere e proprie. Mai come in questi anni ci sarebbe stato da scrivere articoli ed articolesse succulenti che provassero, nel loro piccolo a sbugiardare la vulgata ufficiale. Eh si, perché MAI come in questi ultimi due o tre anni è rifulso il pensiero unico, sostanzialmente totemico, profondamente medioevale nella sua essenza di deliberata distorsione della realtà prona ai desiderata di una piccola percentuale, più o meno consapevole, della popolazione.

In un paio di casi ho scritto qualche post bello ricco e Debora me ne ha pubblicato qualcuno ( e qualcun’altro è stato pubblicato da altri blog in giro per la rete).

A parte mordermi le mani, però ho fatto diverse cose: in sintesi sono diventato insieme ad alcuni amici e compagni di avventura uno di quei piccolissimi investitori e produttori di energia rinnovabile che tanto vengono infamati in questi mesi ( E’ tutta colpa loro se l’energia elettrica costa tanto, ed è tutta colpa dell’energia elettrica cara se le imprese italiane non sono competitive, quindi la colpa della crisi E’ MIA e dei biechi speculatori come me). Abbiamo continuato, come Eurozev, a fare quello per cui eravamo nati, arrivando, nell’Agosto 2012, a far approvare una legge ( trasformata in un comma di un articolo del decreto crescitalia, articolo 17 terdecies) che  CONSENTIVA IL RETROFIT ELETTRICO NEL NOSTRO PAESE. Forse il primo vero caso di una legge nata da una proposta dal basso,  di democrazia diretta insomma.

Nel frattempo, comprati a varie aste i mezzi elettrici del Comune di Firenze (dimenticati da LUSTRI fino a fare, letteralmente, la borraccina in un piazzale del Comune) ci siamo messi in animo di rimetterli in strada per usi turistici e di trasposto merci. A questi si sono aggiunti altri 27 scooters Oxygen Cargo e con questa flotta siamo probabilmente diventati i gestori della più grande flotta di mezzi elettrici della Regione. Ovviamente l’abbiamo fatto nel bel mezzo della peggiore Crisis di tutti i tempi e ne stiamo subendo le conseguenze. Ma non demordiamo. Per finire, come a qualunque cittadino, ci si è imposta un scelta: non si può, infatti, essere sempre equidistanti e sopratutto al di fuori della mischia. Io e Debora ci siamo quindi impegnati politicamente. Io ho fondato un meetup a Signa e Lastra a Signa ( due cittadine di circa 20.000 abitanti ciascuna) l’ho seguito nei primi mesi difficili e poi ho lasciato che crescesse e si sviluppasse secondo coscienza capacità e volontà dei suoi membri ( e direzioni stile e modi che non condividevo, ma…è la democrazia, bellezza).

Debora è addirittura entrata come responsabile comunicazione web in parlamento. Perchè vi racconto queste cose? Perché è una spiegazione DOVUTA: siamo persone tridimensionali e, prima che me lo chiediate voi, ve lo voglio raccontare io.

Per tornare a questo blog, comunque, ve lo anticipo fin d’ora: SE non volete farmi inferocire ( e sono guai) NON fate partire la solfa: “voi grillini…” qualunque sia il motivo, la scusa, il pretesto. Io NON sono un grillino: non condivido molti e seri punti del modo di parlare, fare, agire e pensare dei leader del movimento. SE sono entrato, per un breve periodo attivamente, nel movimento stesso, se addirittura mi sono candidato alle Europee era perché, appunto tale era, un movimento in una morta e stantia palude dove niente, a parte le mosche ed altri fastidiosi e ripugnanti esseri si muoveva. UN movimento che, dopo decenni, ha portato cittadini VERI del nostro paese in parlamento, pregi e difetti, a volte enormi ed evidenti, sia gli uni che gli altri. Si può essere nel movimento 5 stelle, condividere non statuto, 5 stelle etc etc e NON essere “Grillini”? Certo, almeno finché non vieni buttato fuori…La gratitudine a chi ha tirato su l’ambaradan, insomma, non mi impedisce di pensare ( magari male) con la mia testa e criticare quel che non mi piace ( e succede spesso) o che mi piace ( e pure questo succede, anche se ultimamente un poco meno spesso) in quel che fanno dicono o non dicono i due zazzeruti ed un poco attempati leaders.

QUINDI, non abbiate dubbi: qualunque cosa scriverò o non scriverò nascerà da un mio personale convincimento e non da qualche ordine di scuderia o complicata strategia comunicativa. Ve lo devo e ME lo devo. In particolare, resto convinto che non ci sono modi gradevoli di dire cose sgradevoli ma anzi il modo più corretto di esprime il proprio pensiero è con un poco di caustica ferocia che a noi toscani, tra l’altro, piace non poco.

A tal proposito, vengo alle dolenti note. Debora, aveva svolto il suo lavoro, per quasi un anno e mezzo, in modo estremamente defilato, senza mai cercare di comparire  e senza mai essere considerata/intervistata dai media. Probabilmente pensava quindi di non essere attenzionata in modo particolare. Si sbagliava: Circa due settimane fa una sua battuta su twitter, non felicissima ma direi assolutamente comprensibile, l’ha trasformata per un giorno in un bersaglio. E’stata vittima di un vero assalto mediatico, che ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, quanto si sia infastidito il sistema della presenza, per la prima volta in anni ed anni, di una VERA forza politica critica all’interno del parlamento. Quel che ho scritto, a caldo, sulla mia pagina facebook qui l’ho poi ribadito, in modo credo più efficace, il giorno dopo. Riporto la frase qui per comodità:

Il Colera passa. I Gava restano. E’ quindi vero che se ne vanno sempre i migliori.” A tutti gli stracciatori di vesti, per la battuta di Debora, Il Corriere della Sera compreso, affido questa battuta di uno dei più grandi giornalisti di tutti tempi, battuta peraltro inserita dal Corriere stesso tra le migliori di sempre del giornalista. Cari sepolcri imbiancati, fatevene una ragione, il politically correct, in un mondo di politici (e di POLITICA!!!) tutto fuorché corretti non solo è impossibile. E’ SBAGLIATO. Ringrazio Daniela per la citazione.

Continuo a pensarla cosi e, per quel che vale non cambierò idea in futuro. Viviamo in un peculiare medioevo dove da un lato si danno spallate micidiali alle istituzioni ,distruggendone i valori fondanti, dall’altro si fanno gli occhi alle pulci, insomma si sta attenti ad una frase. Inopportuna, forse, ma che rispecchia il disastro provocato, a giudizio di un numero probabilmente maggioritario dei cittadini, da una classe politica pronta ad ogni compromesso, larga intesa, nuovo inciucio, pur di mantenere saldo il controllo, ovviamente nel superiore rispetto delle istituzioni, identificate, anche dai media, con loro stessi.

Si. va bene va bene ma questo che c’entra con Crisis? C’entra: Perché Debora, l’avrete vista, è annoverata tra gli autori del Blog, come ai vecchi tempi. Ma non posso dirvi, è una persona libera ed indipendente, quando come e se vorrà tornare a scrivere, dopo quello che è successo, qualche cosa sul blog. Crisis , in tutta la sua vita, non è mai stato un blog comdo, accondiscendente, gentile, delicato. Abbiamo cercato sempre di parlare alla testa dei lettori ma senza dimenticarci che hanno ( ed abbiamo) una pancia, un cuore, un anima.

Non è facile farlo sapendo che ti aspettano al varco. Per ora quindi dovrete reggere il sottoscritto, in ( poco) beata solitudine. Per consolazione però posso dirvi che questo con buona probabilità, sarà il primo ed unico post cosi chilometrico: i tempi sono cambiati, do per scontato che, almeno all’inizio mi leggerete (SE mi leggerete) in quattro gatti , piuttosto edotti e quindi NON ripartirò dal caro babbo come feci in centinaia e centinaia di articoli su Crisis nel periodo 2008-2011. Il secondo tempo della Crisis richiede tempi brevi, post ficcanti, analisi semplici. VI metterò la pulce nell’orecchio con qualche link a supporto di quel che scrivo. La voglio dire tutta: HO MENO TEMPO!!! Mi toccherà essere breve e, spero, efficace. Starà a voi, confutare, condividere, approfondire. …

Basta mi cheto!!! Un saluto a tutti.

150 dollari il barile, per gradire

terra e petrolio

Ha fatto scalpore la notizia che gli Stati Uniti hanno ricominciato ad esportare petrolio. OVVIAMENTE i media sono stati lestissimi a dire: Ecco, visto, Cassandre e Rosiconi, che il picco del petrolio è una bufala, che gli USA hanno raggiunto l’indipendenza energetica…bla bla bla? OVVIAMENTE la notizia che gli USA abbiano ricominciato ad esportare è vera ( per essere esatti alcune compagnie hanno richiesto le necessarie autorizzazioni a farlo) ma, altrettanto OVVIAMENTE è una bufala che siano diventati autosufficienti. Semplicemente è diventato conveniente vendere il petrolio USA in altre parti del mondo ma gli Usa restano e resteranno dipendenti dal petrolio importato. E’ buffo invece che non ci renda conto che, per scatenare una corsa al rialzo delle quotazioni del diversamente profumato liquido oleoso bastano ed avanzano gli sviluppi delle rogne irachene.

Già ora diversi campi pozzi ed una importante raffineria del nord sono caduti in mano all’ISIL ( che veramente non si chiama più così).

Quanto pensate ci vorrà per mettere seriamente in pericolo buona parte della produzione irachena? Se pensate che i vari gruppi guerriglieri abbaino l’intenzione di mettere le mani sul petrolio e venderlo avete perfettamente ragione. Se invece pensate che questo, tutto sommato garantirà che le forniture restino costanti vi sbagliate. Dite di no? Guardate quel che è successo in Libia: semplicemente le fazioni avverse distruggeranno impianti ed infrastrutture l’una dell’altra…Curdi, sciti, Califfato, semplici signori della guerra più o meno sbandati..c’e’ solo l’imbarazzo della scelta. DI una cosa potete stare sicuri: il prezzo del barile NON calerà nel breve periodo…Naturalmente potrebbe restare stabile. ma non sarà in questo caso, una buona notizia, se lo farà è perché i consumi mondiali DIMINUISCONO…connettete i puntini