La strage degli innocenti ovvero: la bozza del decreto Fer X approvata in Europa segna l’inizio della fine per le CER?

La Strage degli innocenti di Guido Reni - Arte Svelata
Guido Reni, la Strage degli innocenti

Sembra un paradosso; nel momento in cui ci si accinge a creare le condizioni di stabilità e certezza di cui hanno bisogno le rinnovabili per svilupparsi ed essere finanziate, si creano anche le premesse per assestare un colpo mortale alle CER; le comunità energetiche rinnovabili, che stanno nascendo ovunque nel nostro paese, nell’entusiasmo generale.

Un colpo mortale?Assolutamente si, ed in culla. Una cosa da strage degli innocenti, niente meno.

Possibile?

Purtroppo sì, salvo un intervento deciso e chiarificatore del legislatore.

Il problema è che la maggiore confusione sembra avercela proprio il legislatore. Gli incentivi che ha definito per le Comunità energetiche vanno sotto il nome di Tariffa Incentivante Premio ( per brevità: TIP).

Che siano incentivi, non vi è dubbio: vengono erogati al referente di una CER, a fronte di uno scambio di energia virtuale tra produttori e consumatori iscritti alla cer stessa e sottostanti alla stessa cabina primaria.

Non si pagano le tasse, su questi incentivi, non si paga l’iva, non si emette fattura.Tutte cose che invece succedono quando si applica una tariffa.Una tariffa, infatti, è un corrispettivo pagato a fronte di un bene o servizio, generalmente definita, per motivi vari direttamente o indirettamente dallo Stato.

Per i dettagli cfr: https://www.treccani.it/enciclopedia/tariffa_(Enciclopedia-Italiana)/

Una tariffa NON è un incentivo questo è CERTO, sta nella sua stessa definizione, nella sua natura ed anche nella sua materiale applicazione.

Pertanto, per riceverne il corrispettivo, si deve emettere fattura, si deve applicare l’IVA, si devono pagare le tasse sugli ( eventuali) utili…Chiara la differenza, tra incentivo e tariffa?

Bene.

Quindi: PERCHE’ il legislatore ha deciso di chiamare, incongruamente, tariffa, una cosa che è a tutti gli effetti e dimostrabilmente un incentivo?

Lo ignoriamo. Quello che possiamo dire per certo però è che questo precedente genera un’enorme confusione interpretativa laddove una VERA tariffa, può ora essere confusa con un incentivo,e di conseguenza essere ritenuta incompatibile, per legge, con altri incentivi.

E’ ESATTAMENTE quello che sta per succedere con il decreto Fer X, appena  approvato dalla CE, quindi di prossima pubblicazione in gazzetta. Tale decreto prevede, per ogni tipologia di impianti di produzione di energia rinnovabile, un meccanismo di supporto, sotto forma di differenti TARIFFE onnicomprensive, di importo fisso e di durata ventennale.

Per il fotovoltaico si tratta di 85 euro/MWh, 8.5 centesimi/kWh.

A tale tariffa si accede facendo apposita domanda, direttamente, per i nuovi impianti sotto il MWp ( praticamente tutti quelli che possono interessare le CER) e tramite gara per quelli di potenza superiore.In pratica il produttore si impegna a vendere  ed il GSE a ritirare, per venti anni, a prezzo fisso e prestabilito.

Tale prezzo potrà essere maggiore o minore del prezzo di mercato, a seconda delle circostanze, ( attualmente il prezzo zonale è più alto della prevista tariffa onnicomprensiva, ad esempio) ma resterà comunque, definito e stabile per venti anni, dando certezza di ricavi e quindi rendendo finanziabili gli impianti.

E’, ai sensi di legge, una tariffa: fattura, iva, imposte etc.

Il problema è che, SE passa la posizione che vede una tariffa, ovvero una compravendita a prezzo definito, come un incentivo, automaticamente  l’accettazione della tariffa onnicomprensiva definita del decreto fer x comporta l’autoesclusione del produttore da ogni possibile CER, perché l’incentivo delle CER non è compatibile con altri incentivi.

Un produttore che volesse entrare in una cer, di conseguenza, dovrebbe NON richiedere la tariffa onnicomprensiva, per farlo.

Il problema sta tutto qui: PERCHE’ dovrebbe farlo? A fronte di ricavi incerti e variabili, derivanti in parte dal ritiro dedicato ordinario ( che possono essere decurtati dai crescenti oneri di sbilanciamento, fra l’altro) ed in parte dalla quota di TIP che la CER deciderebbe di assegnargli, dovrebbe rinunciare, probabilmente per sempre, dati i contingenti limitati, alla tariffa onnicomprensiva.

Quale produttore lo farà? La risposta purtroppo è univoca: pochi, pochissimi. Forse solo le CER che riescono a realizzare i propri impianti.
Questo malinteso, macroscopico, va chiarito, va chiarito urgentemente e va chiarito dal legislatore, che del resto è proprio quello che, chiamando un incentivo tariffa, ha generato il guazzabuglio ed ora minaccia di ritenere una tariffa un incentivo!!

Il guazzabuglio, pericolosissimo, NON HA MOTIVO D’ ESSERE!

Come mostrato, la tariffa onnicomprensiva non è un incentivo e pertanto non è in contrasto con l’ingresso in una CER.

Ma, disgraziatamente, senza un pronunciamento diretto, univoco ed immediato del legislatore, si rischia  davvero il disastro!

Urgente, anzi: urgentissimo, che le Associazioni di categoria, le cer esistenti, quelle nascenti, quelle future e le forze politiche che condividono la percezione del rischio si attivino per disinnescare questa bomba!

riferimenti:

definizione tariffa 

https://www.treccani.it/enciclopedia/tariffa_(Enciclopedia-Italiana)/

definizione incentivo 

https://www.treccani.it/enciclopedia/incentivo/

tariffa onnicomprensiva articolo 10 bozza decreto visibile qui: https://www.nextville.it/repository/reteambiente/normativa/53757_seconda_bozza_dm_ferx.pdf

tariffa Incentivante Premio 

https://www.mase.gov.it/sites/default/files/Decreto%20CER.pdf

sua esclusività: Articolo 6 del decreto CER 

https://www.mase.gov.it/sites/default/files/Decreto%20CER.pdf

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