Ok, ci siamo, il grande giorno in cui sapremo se il Regno Unito resta in Europa è arrivato. OVVIAMENTE, ormai da settimane, siamo subissati di sondaggi, i media battono sulla grancassa della disgregazione etc etc. La verità è che, causa errore e varianza nelle stime i sondaggi sono troppo inattendibili per poter dare indicazioni in un senso o nell’altro. Dovessi dire, L’Inghilterra resterà in Europa. Per modo di dire, ovviamente. L’Inghilterra, UKIP a parte, resta in Europa per far cassa e cedere il meno possibile agli altri. Mantiene la sua moneta e firma i trattati internazionali che gli pare, in barba alle eventuali decisioni europee. Insomma: mantiene la sua indipendenza di giudizio, nel processo, ovviamente, consegnandosi agli istituti finanziari che ormai sono la parte dominante dell’economia del paese. Non è improbabile che la vignetta di questo post sia realistica: gli scozzesi non vorranno probabilmente restare sotto la corona inglese E BASTA, specialmente perché perderanno gli aiuti europei.
Ma questo, sinceramente, è un problema loro. Perché in realtà l’Europa è GIA’ disgregata ma non, come si crede, tra paesi ricchi e poveri, tra nordici e sudici, tra belli di mamma e PIIGS. No, l’Europa è semplicemente divisa tra l’Elite e tutti gli altri. Questa elite, ormai quasi solo finanziaria, disperata ed alla caccia di interi paesi da cannibalizzare per tenere su baracca ancora per un poco, è anch’essa alla frutta. I Debiti aumentano in modo verticale, quelli in sofferenza in modo missilistico e i rendimenti DI TUTTO tende a zero. Noterete che non cito casi particolari. Il motivo è semplice. La storia, a vari livelli e con mille sfumature di grigio, si ripete da tutte le parti: la sovraesposizione debitoria è globale e il crollo verticale di ogni singolo investimento idem.
In questo contesto paventare una disgregazione dell’Europa a causa dell’eventualissima Brexit dell’Inghilterra è una balla ridicola. Come, più o meno, dare la colpa della fine dell’Impero Romano D’Occidente ad Odoacre. I mercati vedono più che altro la potenzialità di fare un bel poco di scommesse sulla pelle degli inglesi, illusi che i lacciuoli che li strangolano siano colpa della CEE e non del loro superdisastrato settore finanziario.
Quindi, si, l’eventuale Brexit è probabile che segni la fine di una manfrina teatrale chiamata Europa. Ma non è poi COSI’ probabile, a pensarci bene. Forse tale manfrina getterà semplicemente i panni della commedia democratica per rivestire le grisaglie dei finanzieri che realmente comandano a tutto e tutti, saturando di dossier di origine oscura i tavoli dei parlamentari europei.
NESSUNO, ma veramente NESSUNO sa cosa succederà. Quindi TUTTI quelli che provano a tracciare scenari raccontano balle sesquipedali. E lasciamo perdere quelli che tentano di fare il riassuntino per i porelli senza clues.
E NOI Italici?
Semplicissimissimo.
Qualche pediluvio, come prima.
Qualche doccia quasi di sicuro, ma, in caso, in buona compagnia di tutti gli altri. Poi nel 2018… Apres Draghi le diluge.