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REFERENDUM! Occhio che stavolta è diverso.

A proposito del referendum, vorrei profittare di questa pagina per ricordare alcuni punti ed esprimere un’opinione.

Il primo punto da ricordare bene è: qui non si tratta di abrogare o modificare una norma specifica, bensì di modificare in maniera sostanziale la Costituzione.   Ovvero la base stessa della legalità.   Si può essere a favore o contro, ma non si può pensare che sia poco importante.

Il secondo punto è che questo non è un referendum abrogativo, bensì propositivo.
Siamo abituati a delle consultazioni che intendono abrogare una norma già in vigore.   Dunque chi non vuole quella norma vota si e chi la vuole vota no.  Stavolta è il contrario!  Le modifiche proposte da Renzi non sono in vigore.   Chi le vuole deve votare SI e chi non le vuole deve votare NO.   Sembra banale, ma è meglio dirlo una volta di troppo.

Il terzo punto è che stavolta NON c’è quorum.   Facciano attenzione, tutti coloro che pensano che per boicottare un referendum basti non andare a votare.    Stavolta, se voterà una sola persona, tutti dovranno poi fare quello che a deciso quel tale.   Quindi, comunque la pensiate, dovete andare a votare.   O, in alternativa, rinunciate a qualunque lamentela circa il risultato.

Il quarto punto è che la Costituzione dovrebbe essere il testo di base cui tutte le altre leggi si riferiscono.   Il testo proposto da Renzi, al contrario, contiene paginate di riferimenti a leggi ordinarie, molte delle quali ancora da farsi.   Il che significa che, se passasse, sarebbe poi possibile ulteriormente modificare il funzionamento della costituzione manipolando leggi ordinarie con procedure ordinarie.

Un quinto punto richiede un po’ più di parole.    La campagna per il si di Renzi è fuffa.   Puro marketing che non ha niente a che vedere con i suoi piani per dopo.    Lo sappiamo perché ha assunto per la modica cifra di 400.000 euro ad un tal Jim Messina che non è un esperto di politica, bensì un esperto di marketing e di campagne pubblicitarie.   Quello che diresse la seconda campagna elettorale di Obama, per capirsi.   Dunque uno che  non sa niente della politica italiana ed europea e neanche gliene frega niente.   Fa solo pubblicità e per farla ha visto nei sondaggi che l’Europa è poco popolare (senza peraltro preoccuparsi di sapere cosa sia, né come funzioni).   Ed ecco che Matteo spara a zero sulle istituzioni comunitarie a casaccio, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Un esempio per capirsi.   La legge di bilancio che sarebbe stata bocciata dalla Commissione perché contiene dei fondi in più per le scuole e la ricostruzione.    Tanto che, per rappresaglia, il nostro sta rallentando e minaccia di bloccare l’approvazione del bilancio comunitario.     Si da però il caso che i soldi per le emergenze (ad es. terremoto e migranti) siano fuori dai parametri di Maastricht per trattato.   Anzi, nel bilancio che Matteo minaccia di bloccare ci sono anche i fondi speciali della Commissione Europea per ricostruire la cattedrale di Norcia.   Oltre a buona parte dei soldi che sta promettendo in giro “contro tutto e contro tutti” e che, invece, sono fondi europei già stanziati.
A Renzi ed a Mr. Messina tutto ciò non interessa.   L’importante per loro è che il 4 dicembre la riforma passi.   Poi cambieranno i toni, cambieranno le leggi di bilancio, cambierà tutto.  E se nel frattempo l’Italia avrà perso una buona parte delle residue possibilità che aveva per discutere una modifica dei trattati europei, “chissenefrega”!

Questi alcuni fatti.   Ora la mia opinione personale di individuo che non è né un giurista, né un costituzionalista.    Chi volesse studiarsi i dettagli, può andare a leggersi questo:  Raffronto Proposta Costituzione.pdf .

Tirando le somme, ciò che credo di aver capito è che si intende girare di 180° l’impostazione della costituzione vigente.
Nel 1946, i Costituenti si erano posti un doppio problema.  Uno, come impedire che il partito che avesse vinto le elezioni potesse avere il 100% del potere, mettendo alle corde tutti gli altri. Due, come impedire che un capo carismatico potesse prendere il controllo dello Stato grazie al suo fascino personale.
Già con l’ordinamento vigente questo tipo di impostazione fu radicalmente modificato, nei fatti, da Berlusconi che, grazie appunto al suo carisma personale ed ai suoi mezzi economici, per 20 anni tenne la politica italiana ostaggio della sua persona, anche quando era all’opposizione.    Adesso Renzi vuole sancire e rafforzare questa tendenza.   Se ho capito bene, il nocciolo della sua riforma è che chi vince fa cappotto e per 5 anni fa e disfa senza che nessuno possa ostacolarlo.
Questo qualcuno potrebbe essere Renzi o chiunque altro.    E non è nemmeno certo che, dopo 5 anni, questo tizio abbia tanta voglia di rifarle le elezioni.   Oppure potrebbe farle con una legge elettorale su misura per se.   Chi glielo impedirebbe?

Quando andrete a votare, pensateci bene per favore.

Sistemi a sorpresa

dinamica dei sistemiLa dinamica dei sistemi è una branca scientifica fra le più moderne ed affascinanti. Studia come la materia e l’informazione reagiscono ai flussi di energia.
In pratica, qualunque cosa che faccia qualunque cosa può essere considerato un “sistema”.   Già ponendo una pentola di acqua sul fuoco si creano fenomeni molto interessanti (v. Roddier).
Tuttavia, i sistemi più affascinanti sono quelli “complessi”.    Cioè quelli che hanno una struttura complicata, così da sfidare il nostro comprendonio. Sono particolarmente affascinanti perché finiscono sempre col sorprendere chi li studia, anche quando sono i più esperti fra gli scienziati. Facciamo due esempi per “fare a capirsi”.

La bomba demografica.

http://ugobardi.blogspot.fr/2016/06/la-bomba-demografica-scoppia-o-non.html
Milioni di affamati nel mondo.

Negli anni ’60 gli studiosi del settore erano in ambascia per la prevedibile carestia globale che avrebbe spazzato via decine o centinaia di milioni di persone nel giro di una ventina di anni.   In realtà successe il contrario.   Le ultime grandi carestie (ad oggi) sono state proprio quelle degli anni ’60.   A partire dai primi anni ’70 il numero e la percentuale di gente affamata è andata diminuendo fino ad un minino storico alla metà degli anni ’90.   Poi ha ricominciato a salire, ma di ecatombe per fame fortunatamente non se ne sono viste.

L’analisi era sbagliata?   No, era giusta, ma incompleta.
In questo caso, erano state sottostimate sia la capacità produttiva (temporanea) dell’industrializzazione dell’agricoltura e la globalizzazione, impensabile fino agli anni ’90.  Il risultato è stato che la bomba è esplosa 30 anni dopo il previsto e (per il momento) anziché produrre centinaia di milioni di morti ha prodotto centinaia di milioni di fuggiaschi (65 milioni di profughi secondo l’ONU, più un numero imprecisabile, ma maggiore, di migranti).   Una massa che sta cambiando gli equilibri geopolitici planetari e siamo solo all’inizio.
Naturalmente qualcuno obbietterà che i profughi fuggono dalla guerra o dalle persecuzioni, dalla siccità e quant’altro, non dalla sovrappopolazione. Ed è proprio questo il punto: i sistemi complessi non rispondono a banali logiche di causa-effetto, bensì a intricate reti di retrazioni, forzanti ed adattamenti. La popolazione è sempre una delle forzanti principali, ma mai l’unica.
Possiamo prevedere che nei prossimi dieci anni accadranno cose che ora riteniamo impossibili, ma non possiamo sapere quali perché il sistema è troppo complesso per essere prevedibile. Possiamo solo sapere che la crisi si aggraverà, ma con modi e tempi diversi da zona a zona. Così come diverse saranno le reazioni delle persone e delle istituzioni.

Il picco del petrolio.
Più volte annunciato e negato, il picco del petrolio convenzionale è arrivato puntualmente intorno al 2005, ma gli effetti sono stato molto diversi da quelli attesi. Invece di un decollo dei prezzi abbiamo avuto un picco brevissimo, seguito da un lungo plateau e quindi un vero crollo del prezzo, tanto che il petrolio è tornato a fare aggio sul carbone ed i depositi mondiali rigurgitano “oro nero”.

I seguaci di Hubbert si erano sbagliati? No, anche in questo caso l’analisi era corretta, ma altri fattori hanno interferito con l’industria petrolifera, creando un effetto a sorpresa. Nella fattispecie, erano stati sottovalutati sia il potenziale estrattivo dei “petroli non convenzionali”, sia la severità e la durata della crisi economica globale. Una crisi, si badi bene, in buona parte dipendente proprio dalla bassa energia netta dei petroli non convenzionali, oltre che dalla sovrappopolazione. Ma anche da molti altri fattori, come la finanziarizzazione dell’economia, l’esplosione del debito, il riscaldamento globale, l’agonia degli oceani e molto altro. Tutti a loro volta che interagiscono fra loro.

E dunque?
Semplicemente il mondo è molto, molto più complesso dei nostri cervelli, sia pure coadiuvati dai loro prodotti tecnologici. Si dirà che un solo cervello umano ha più sinapsi che stelle il cielo, ma i nostri sistemi nervosi non sono che una parte del Pianeta ed una parte è necessariamente meno del tutto. Potremmo scoprire ancora moltissime cose; potremo capire quali sono le tendenze evolutive dei sottosistemi che studiamo, ma non potremo mai capire tutte le interrelazioni che li legano al resto del Mondo. Insomma possiamo delineare scenari più o meno probabili, ma mai prevedere esattamente qual che accadrà.

La Realtà ci coglierà sempre di sorpresa.