La riforma del Mes: come trasformare un incubo in una farsa.

Il MES meccanismo europeo di stabilità è la notizia di apertura di tutti i telegiornali, in questi giorni.

Il famigerato fondo “salvastati”, prevede prestiti a bassissimi interessi a paesi in cirisi finanziaria che non potrebbero accedere ad altri sistemi di finanziamento. Come la Grecia ci ha mostrato anche troppo bene, quando un paese chiede questi aiuti, rinuncia di fatto alla propria sovranità, esponendosi a ristrutturazioni telecomandate di tutto il sistema previdenziale, sanitario, economico.

Quelli che ne sopportano le peggiori conseguenze sono la parte più debole del paese. I disastri sociali che queste politiche draconiane comportano, le sommosse, i suicidi, i milioni di senza lavoro, non possono, per espresso regolamento istitutivo del mes stesso, essere imputati a chi li ha generati.

Il board di controllo del mes infatti non è imputabile per le conseguenze delle sue decisioni. Questo assurdo vulnus, che mette di fatto interi paesi alla mercé di pochi individui, senza alcun possibile controllo e gli evidenti disastri seguiti alla concreta applicazione del meccanismo in Grecia hanno creato in tutta Europa una potente corrente di opinione che ha imposto una riforma. Questa riforma viene ora votata in tutta Europa ed anche l’Italia, con i mal di pancia di cui avete letto, l’ha appena approvata ( non è esattamente così , ma non dilunghiamoci).

Erano motivati quei maldipancia?

Risposta breve: si, assolutamente e non sindacabilmente.

Il MES che esce dalla riforma è infatti infame quanto il precedente: l’impunita’ assoluta resta ed totalmente anticostituzionale per qualunque stato europeo.

Questo livello di impunità non è garantito a nessun altro cittadino dell’Unione, compresi presidenti della repubblica e sovrani, che devono comunque rispondere nei casi di attentato alla costituzione, alto tradimento etc .

Inoltre, il principale motivo della riforma, eliminare le precondizioni che di fatto trasformano un paese i nuna colonia non è stato raggiunto.

Per poter fare richiesta senza precondizioni, un paese deve rispettare questi punti:

  • non essere in procedura d’infrazione; 
  • vantare un deficit inferiore al 3% da almeno due anni;
  • avere un rapporto debito/PIL sotto il 60% o, almeno, aver sperimentato una riduzione di quest’ultimo di almeno 1/20 negli ultimi due anni, insieme ad un’altra serie di paletti non facilmente giudicabili a livello oggettivo.

Capite bene che un paese che ha problemi finanziari ben difficilmente si troverà queste condizioni.

Di fatto, il nuovo MES si applicherà senza condizioni a semplice domanda, a paesi sostanzialmente solidi e finanziariamente “sani” escludendo quasi tutti i paesi europei, eccettuato Germania, Olanda, Danimarca, Polonia, e gli altri paesi ex patto di Varsavia.

O meglio: si sarebbe applicato. Perché, dopo i fiumi di denaro riversati nell’economia da tutti i paesi, attualmente nessuno dei principali Stati europei rispetta questi punti.

Ma allora a che serve?

“Semplice”: a parte una revisione delle procedure di default ( i cosiddetti cac) che consente di ristrutturare più facilmente i debiti dei paesi in difficoltà, comunque in corso e non particolarmente significativa, il nuovo MES servirà a salvare non paesi ma banche in difficoltà, qualora siano abbastanza grandi da poter generare un rischio sistemico per il paese e/o per l’Unione.

E’ il cosiddetto “backstop” per il Fondo di risoluzione unico, un fondo finanziato dalle banche europee che serve ad aiutare istituti finanziari in difficoltà. Con l’introduzione del “backstop” il MES potrà finanziare il Fondo di risoluzione fino a 55 miliardi;

Le banche più esposte a crisi sistemiche sono le seguenti.

Curioso che buona parte degli istituti che hanno queste caratteristiche abbiano sede in Germania ed in Francia, no?

Curioso che il più grande Istituto bancario tedesco, la Deusche Bank. Sia da anni una mina vagante, una bomba finanziaria in attesa di esplodere, che mezzo mondo cerca di disinnescare, no?

Da notare come questi istituti suppostamente “solidi” abbiano investito un multiplo del loro patrimonio in strumenti puramente speculativi, come i futures.

Il rischio segue al fatto che, in buona sostanza, quando il mercato prende una decisione chiara e rapida, i futures, normalmente bilanciati tra scommesse al rialzo ed al ribasso ( questo sono i futures), si trovano improvvisamente sbilanciati e quelli avversi all’evento che si sta verificando devono essere liquidati con perdite che spesso si avvicinano all’intero capitale investito.

Ricapitoliamo: con la riforma la parte più disgustosa del MEs resta invariata. A questa si aggiunge la possibilità di salvare con i soldi di tutti i cittadini europei, grandi sistmei bancari che, per pareggiare i conti con l’acquisto a tassi negativi dei bond nazionali, si espongono a scommesse rischiosissime, con la consolazione che la politica provvederà a costituire un paracadute , in caso di guai.

A questo Mes non si poteva non votare no, se davvero si aveva a cuore l^?Europa, la solidarietà la sussidiarietà etc etc etc.

Lo so, sono in cattiva compagnia, dal punto di vista politico, in questa mia disanima. Ma, come si dice, anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno…

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