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Bottiglie riciclate ed altri disastri

imageLe bottiglie di vetro riciclato sono ecologiche, giusto?

Sbagliato!

La vituperatissima lattina è MOLTO ma MOLTO più ecologica, almeno considerando l’energia necessaria per realizzarla.

Possibile?

Ma se il vetro NUOVO, ha un “costo energetico” pari a circa 6 kWh/kg e quello riciclato 3-4 kWh, mentre per un kg di alluminio di alluminio ci vogliono ALMENO 14 kWh, senza considerare la devastazione del territorio etc etc etc?

Beh, intanto anche l’alluminio si ricicla. Poiché l’alluminio fonde a temperature molto più basse del vetro ed è più facilmente separabile dalle varie impurità, si risparmia MOLTA più energia, secondo le stime dal 95 al 97%. Quindi un kg di alluminio riciclato ha un costo energetico al massimo di 700 Wh, un quarto o un quinto del vetro riciclato.

Poi, molto semplicemente, il vetro pesa. Una bottiglietta di birra nazionale da 33cc pesa sui 200 grammi ( i due terzi del contenuto) mentre una lattina pesa 14-16 grammi. Anche se( come del resto per il vetro), solo una parte, circa due terzi, dell’alluminio proviene dal riciclo, cfr questo link, siamo comunque a circa 600 Wh vetro contro (forse) 90 Wh. Non c’è storia.

Ancora peggio le bottiglie in PET, per le quali, in apparenza, ci vogliono circa 25 kWh di energia al kg. ( che corrispondono a circa 2kg e mezzo di petrolio). Una bottiglietta da mezzo litro ( un poco più grande dei due concorrenti) pesa circa 33 grammi, per circa 800 Wh. Purtroppo è anche la meno riciclabile, perché finisce mescolata insieme ad altre plastiche, cosa ad onor del vero in via di miglioramento, grazie alla raccolta insieme al vetro.

Bene, direte voi, ma dove vuoi andare a parare, che c’entra questa specie di spot per le lattine vs il vetro con Crisis? C’entra, eccome. Perché dimostra come sia IDIOTA distruggere una bottiglia per farne una identica e come il riciclo, pure necessario, sia del tutto insufficiente Per una transizione decente verso una società sostenibile.

Riciclare una bottiglia, pure necessario, è idiota?

Certo, è idiota, inutile ed un vero disastro, sul piano energetico. Perché è molto ma molto più sensato il riuso. Sia su scala familiare, portarsi la bottiglia da casa. Sia sul piano industriale. Le bottiglie di vetro basta raccoglierle intere e lavarle.

Ovvero quel che si faceva quaranta anni fa, quando la costituzione era giovane ed il sottoscritto leggeva del futuro sul Corriere dei Ragazzi….

Perché si? Perché no!

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L’avete già capito. E ve l’aspettavate. Noi di Crisis da sempre siamo per uscire dal petrolitico, l’era del petrolio bruciato. Da sempre siamo per uno sviluppo accelerato delle energie rinnovabili e di una economia evolutiva, ovvero re distributiva e non della crescita. Per l’abbandono del concetto di consumatore, base, manco a dirlo del consumismo e inesorabilmente dell’economia del debito. QUINDI è ovvio che, in merito al prossimo referendum, siamo per votare sì, per tutti gli ottimi motivi esposti da tutti i fautori del si. Do per scontato che sappiate di cosa si tratti. In fondo siamo su Crisis, mica su casabella&cento cose cool della prossima estate.

Quindi: perché votare sì? Perché no. Non è una buona idea continuare a cavare petrolio nei nostri mari. Ma questo, già ve l’hanno detto.

Bene. Ok. E ALLORA?

Allora, per dare un contributo un filo controcorrente, mettiamoci, per un attimo, il cappello con su scritto: i love oil.

Bene: se ami davvero il petrolio, se trivellare madre terra e’il tuo personale modo di interagire con il mondo in mancanza di donne, se conservi con amore una fiala di petrolio di Gawar, beh, proprio in questo caso, perfino in questo caso, il tuo amatissimo petrolio lo dovresti lasciare sotto terra. Intanto perché bruciare una cosa preziosa ed indispensabile come il petrolio, una cosa dalla quale si fanno fertilizzanti, medicine e la base plastica del tuo civilizzatissimo mondo, e’ da idioti. Eh sì, perché oltre i due terzi del petrolio viene bruciato subito, ho idea che lo sappiate, ed il terzo rimanente, venendo riciclato in minima parte,  finisce comunque bruciato, con grande gioia degli alveoli polmonari di qualche vivente nei dintorni.

Che peccato, no, per chi ama tanto il petrolio, il mistero della sua origine, il suo ancestrale olezzo di distillato invecchiato milioni di anni in geo barrique? E poi, non è certo un grande affare. Trivellare e produrre oggi significa rinunciare ai due terzi, forse all’80%, dei guadagni possibili. Perché il prezzo del barile( e quindi del metro cubo di metano) risalirà, statene certi e risalirà a livelli ancora più alti di quelli rivisti negli anni passati. Conviene, quindi, lasciarlo dormire sottoterra. Tenerselo buono buono per un decennio o due. Magari cinque o sei. Sarà un affare migliore tirarlo fuori quando sarà finalmente compreso, l’oro nero. Quando a nessuno passerà più per la testa di bruciarlo o sprecarlo.  Quando il suo costo al litro sarà più alto di quello di un litro di buon rosso di carmignano.

Si vabbe, torna sulla Terra, dai.

Hai ragione, coraggioso lettore di Crisis ed eccomi di nuovo qui.

Restando tra di noi mi pare ancora più semplice. La produzione metanifera e petrolifera nostrana, mai lontanamente in grado di renderci autosufficienti, e’ da anni in forte calo, per puri motivi di sfiga geologica. Abbiamo una geologia vivace e piuttosto attiva ed interessante nel senso della maledizione cinese e questo mal si accorda con succulenti giacimenti. Far fuori il poco che resta non è quindi una buona idea in termini strategici. Non supereremo mai la produzione attuale, che vale qualche per cento dei nostri fabbisogni. Quindi tanto vale aspettare quando, in un futuro, avremo fortemente ridotto la nostra dipendenza dalla combustione di krill morto milioni di anni fa.

La stessa identica produzione di petrolio e metano  sarà allora una percentuale assai più importante dei nostri fabbisogni e darà un contributo proporzionalmente maggiore al benessere della nostra bilancia dei pagamenti.

Eh, ma i posti di lavoro…nessuna paura.

Se c’è un settore che non conoscerà crisi se non momentanee e’quello delle estrazioni. Tocchera’ girare il mondo, certo. Ma l’hai scelto tu, bellezza, un ben remunerato lavoro di merda. E poi…andiamo, non si può usare la stessa scusa tutte le volte. L’hanno già usata per il salvataggio di Banca Etruria, degli&dagli amici babbioni del babbino della madrina della madre di tutte le riforme costituzionali…