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La Turchia al salvataggio dell’ISIS ed altri disastri ( seconda parte)

Siria, 12 Marzo 2016
Siria, 12 Marzo 2016

Proviamo a fare un rapidissimo e brutale ( spero non troppo erroneo) riassunto:

la situazione parrebbe la seguente:

La Turchia:

non vuole una enclave curda e non vuole Assad o i suoi successori. A parole ma SOLO a parole non vorrebbe nemmeno l’Isis ma in realtà ci fa affari e continua a farceli. In pratica avendo mantenuto finora le frontiere aperte ai traffici ne ha garantito prima il successo egemone e poi la sopravvivenza, cosi’ diventando moralmente corresponsabile della morte di centinaia di migliaia di persone. Il progetto per la nascita di un protettorato turco sulla Siria è andato decisamente buca ed anzi ha creato le premesse per la nascita di uno stato curdo alle sue frontiere, proprio il contrario di quel che voleva ottenere. Ora, in verità, non sembrano sapere come uscirne. anzi, vedasi il caso dell’aereo russo e degli attentati sospetti ad Ankara, sono proprio alla disperazione.

La Russia:

lo sappiamo, è intervenuta per salvare Assad o meglio, presumibilmente, un governo laico in mano ai suoi successori, qualunque siano. Questo essendo dal suo punto di vista  sia una politica storica, ultradecennale sia un compromesso accettabile. In questo contesto bombarda, senza fare sofismi, tutti quelli che gli si oppongono, moderati, semimoderati, estremisti, neri, blu e verdi che siano. Ivi compresi i contrabbandieri di armi e petrolio attraverso il confine turco, non è improbabile che l’abbattimento del jet russo fosse una ritorsione per la distruzione di centinaia di autobotti ( e, presumo dei loro autisti) al confine turco, pochissimi giorni prima) ed è alleata dei Curdi, sia pure per via di un comune nemico. A loro uno stato curdo non sembra particolarmente indigesto ed anzi, visto che terrebbe sotto stress sia la Turchia che l’Iraq, è visto, immagino, come qualcosa di fondamentalmente utile.

Gli USA: all’inizio, mentre Assad massacrava il suo popolo, era sembrato una buona idea appoggiare la rivolta, anche perché la Siria di Assad, padre e poi figlio era sempre stata una minaccia permanente per Israele per oltre mezzo secolo. In ogni caso si sono “distratti” un attimo e si sono ritrovati l’Isis che, evaporato l’esercito Iracheno costosissimamente addestrato ed armato da loro ( e da noi) era arrivato alle porte di Bagdad. Per oltre un anno limitatisi a tamponare il collasso dell’Iraq, si sono decisi ad intervenire solo per il rischio di genocidio a Kobane, sull’onda dell’opinione pubblica. Visto che questo intervento faceva decisamente POCO piacere alla Turchia ci sono andati relativamente calmini ( anche perché distruggere depositi e linee di rifornimento dell’ISIS significava e significa fare morti turchi in abbondanza, come abbiamo visto).

Il guaio è che pareva un pochino strano riconsegnare il paese in mano a Assad o ad un suo successore. QUINDI, come al SOLITO si sono autoconvinti che vi fossero dei gruppi di ribelli moderati, desiderosi di cacciare Assad e di instaurare la VERA DEMOCRAZIA in Siria e li hanno armati ed istruiti. COME AL SOLITO questi gruppi si sono rilevati tutt’altro che mammolette moderate e nel migliore dei casi hanno rivenduto le armi all’Isis e nel peggiore sono direttamente passati, armi e bagagli nelle sue fila. Ora non sanno come uscirne:  visto che la Russia sta annientando TUTTI i ribelli tranne i curdi è piuttosto evidente che, per arrivare ad un governo stabile bisogna trattare con lei e scaricare la cosiddetta opposizione democratica. I curdi si può far finta di non vederli e si può far finta di non vedere Erdogan che ha cominciato a bombardarli ma alla fine se ne dovrà tener conto ed anche qui , visto che si sta mettendo l’YPG al bando come organizzazione terroristica, pare difficile non dover fare un triplo giro di walzer mediatico sperando di avere a che fare con una opinione pubblica con la memoria di un platelminto e l’intelligenza di un dodicenne. In effetti, visti i precedenti, ci sono buone possibilità che alla fine vada tutto bene. Si troverà un accordo che salvi la faccia ed anche altre parti del corpo al Presidente Turco, che eviti il genocidio curdo e che riporti tutto sotto un governo centrale stabile (democratico quanto è possibile in quella sventurata terra, cioè zero). L’alternativa, attaccare turilla con la Russia per difendere le manie di grandezza di Erdogan pare poco probabile. Alla fine si troverà, come si dice, la quadra; tutti contenti, una breve prece per i morti e gli sfollati, una reprimenda ai greci che non li accolgono a casa loro ma vorrebbero fargli girare un poco l’Europa. ed a casa tutti contenti a votare il prossimo Presidente.

E l’EUROPA?

Beh , di fronte alla strage ed ai macchiavelismi l’Europa…freme di sdegno, si indigna si addolora, si incaxxa,  ma poi, in ultima analisi, chiude il becco e si guarda bene dal criticare qualcuno ( a parte i Russi, ovviamente) SOPRATUTTO chiude le frontiere cercando di obbligare noi e Grecia a tenerci qualche centinaio di migliaio di sventurati, con la scusa degli infiltrati islamici a migliaia anche se quelli identificati  fino ad ora sono stati poche decine.

Tanto vale, a quanto pare, il famoso principio di solidarietà e sussidiarietà tanto sventolato. Tanto valgono i principi fondanti della Comunità.

Cosa resta da dire? Niente se che questi giochini sarebbero ridicoli se non fossero mortalmente tragici.

Ci sarebbero anche due parole in merito alla ipotesi chiave, tutta da dimostrare, ovviamente, da cui è nato questo post: che i recenti e sanguinosi attentati attribuiti a terroristi curdi in Turchia NON siano stati compiuti dal Pkk o dall’YPG. Il motivo di base pare evidente: proprio ora che hanno una enclave indipendente e la concreta opportunità di realizzare il sogno di uno stato curdo o la possibilità dell’autogoverno sembra proprio folle vanificare tutto facendosi mettere sulla lista dei cattivi internazionali. CUI PRODEST? Dicevano i romani. A chi giovano questi attentati? Al governo turco, per poter fermare l’avanzata curda e, ovviamente all’ISIS. Se si volesse cercare un colpevole, al netto di improbabili retate di attivisti curdi, si dovrebbe cercare in quella direzione.

E in termini generali da gufi?

Beh i gufi come noi di Crisis hanno letto, tra le varie, il Cigno nero e “sanno” che, quando si entra nel campo non lineare ( e niente è meno lineare della situazione che si è creata in Siria) le probabilità che succeda qualcosa di totalmente inaspettato ed imprevisto sono MOLTO più alte di quanto si creda.