Rosiconi ed altri gattini attaccati

Ed eccomi alle prese con un’altra bella categoria.

Se qualcuno avesse un dubbio di cosa si intenda per questa categoria, se lo può togliere subito con una bella ricerca su google.

Eh, si. E’ una categoria creata ad arte per stare simpatica al nostro ineffabile Premier. Noialtre Cassandre, si parva licet, siamo proprio quelli a cui si riferisce ogni volta che parla di rosiconi, comitaticchi ed altri fastidiosi elementi del paesaggio che lui attraversa, plasma, progetta inossidabilmente, indefessamente, inopinatamente (qualche volta sembra che non ci creda manco lui alla botta di fortuna con la c maiuscola che l’ha catapultato tra i “grandi”).

Giusto ieri Renzi si lamentava di quei tre o 4 miseri comitatini (rosiconi) che pretendono di togliere lavoro e futuro a 40.000 persone che lavorerebbero nei nuovi distretti petroliferi del bel paese.

«È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini».

A parte il fatto che in Europa si parla, OVVIAMENTE di superare gli idrocarburi ed anzi produrre oltre il 50% dell’energia totale a partire da fonti rinnovabili, il salto logico è formidabile e tipico dell’uomo: Che diavolo centra l’accordo gazprom (quale poi, quello sulla prematurazione del metano siberiano con scappellamento a destra, via south stream?) con i buchi in basilicata? E perché parlare di petrolio in Europa e sopratutto cavarlo fuori, visto che la cosa migliore è lasciarlo sottoterra ed aspettare che i prezzi salgano? Perchè Renzi, quando va in Europa, non chiede agli inglesi se è una buona idea esaurire le risorse nazionali per poi ritrovarsi, pochi anni dopo, ancora più dipendenti dall’estero a prezzi ancora più alti?

Bene. Non penserete che nella mia innata gattitudine prensile ed un poco rosicchievole. sia solitario.  Poche ore ed ecco che si sono manifestati i gattini attaccati ai santissimi del nostro caro Lìder. Eh, già, pare che il Presidente abbia un poco esagerato , di non più di due o tre ordini di grandezza però. E poi, si sa benissimo, i morti per cancro sono dovuti al progresso negli altri rami della medicina, che hanno abbassato la mortalità da raffreddore, ginocchio della lavandaia e peste bubbonica, mica agli inceneritori, e/o alle emissioni di cancerogeni , giusto?

Eh si, caro Presidente, l’è pieno il mondo di gattini attaccati ai…e per di più rosiconi.  I contabubbole un poco antanatori (con scappellamento bipartisan) sono il loro pane. Dovrà far meglio di così, o altrimenti si rassegni e si lasci rosicchiare.

come era verde la mia crisi

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Salve a tutti. Il bello di un blog tutto nuovo e libero dalle piattaforme e portali vari è che puoi configurare categorie e temi a capocchia. Il brutto è che, nel MIO caso utilizzo la MIA capocchia, che è fatta a modo suo. Ho definito un certo numero di categorie ed ora, per “popolarle” mi tocca scrivere ALMENO un post per ognuna. Così imparo. “Come era verde la mia crisi” è una categoria dedicata ad uno sguardo un poco retrospettivo, sull’analisi di qualche rogna e delle possibili soluzioni, fatta a suo tempo da noi o altri.  Non pensiate che sia un esercizio vano o autoreferenziale. Come qualunque storico sa bene, dare una occhiata a quel che avevamo capito, all’importanza dello stato d’animo, temperie culturale, quotidianità, scala valoriale, insomma dello “zeitgeist” in un dato momento storico, aiuta a cercare di liberarsi, nei limiti del possibile, di occhiali che colorano la realtà nel nostro colore preferito. Siccome sarebbe troppo facile puntare a qualche nostra analisi azzeccata, vi linko invece un bell’errore.

Eh, si sbagliai almeno due cose: l’inflazione NON esplose, da nessuna parte e la borsa, al contrario di quel che pensavo, risalì per poi lateralizzarsi, per la nota stretta recessiva causata dalle politiche di austerity. Con il senno del poi CREDO di aver capito alcune cose: la principale è che TUTTI i problemi che abbiamo descritto in tanti post sono ANCORA sul tavolo. MA che questo non determina, automaticamente, un collasso rapido del sistema, anzi. Vi sembrerà strano, ma non è detto che sia una buona notizia. SE i problemi restano e si cerca di nasconderli, procrastinare l’inesorabile redde rationem, non ci vuole molto ad immaginare che si presenteranno IN FORZE e saremo più deboli e con meno risorse sia psicologiche che materiali per affrontarli.  E’ OVVIO che “stampare” denaro da regalare alle banche per sostenere il sistema creditizio e quindi le imprese e per sostenere lo stato sempre più indebitato è un processo che dovrà necessariamente arrivare ad una fine che svaluterà l’enorme montagna dei debiti pubblici e privati accumulati. E’ INESORABILE. Ormai le dimensioni dei debiti sono tali da crescer più rapidamente della somma dei risparmi totali del pianeta. QUINDI è inesorabile: qualche pagherò, anzi MOLTI pagherò non verranno onorati. Alla fine potremmo rimpiangere i bei tempi andati quando ci sembrava di stare malissimo ma si stava molto meglio …ed ecco che si scopre un altro potenziale significato per i post di questa categoria. Avrete notato che non ho parlato di un paese in particolare. Il motivo è semplice è il problema è globale. E c’è chi propone, in effetti una radicale soluzione globale…ma ve ne parlerò in un prossimo post.

150 dollari il barile, per gradire

terra e petrolio

Ha fatto scalpore la notizia che gli Stati Uniti hanno ricominciato ad esportare petrolio. OVVIAMENTE i media sono stati lestissimi a dire: Ecco, visto, Cassandre e Rosiconi, che il picco del petrolio è una bufala, che gli USA hanno raggiunto l’indipendenza energetica…bla bla bla? OVVIAMENTE la notizia che gli USA abbiano ricominciato ad esportare è vera ( per essere esatti alcune compagnie hanno richiesto le necessarie autorizzazioni a farlo) ma, altrettanto OVVIAMENTE è una bufala che siano diventati autosufficienti. Semplicemente è diventato conveniente vendere il petrolio USA in altre parti del mondo ma gli Usa restano e resteranno dipendenti dal petrolio importato. E’ buffo invece che non ci renda conto che, per scatenare una corsa al rialzo delle quotazioni del diversamente profumato liquido oleoso bastano ed avanzano gli sviluppi delle rogne irachene.

Già ora diversi campi pozzi ed una importante raffineria del nord sono caduti in mano all’ISIL ( che veramente non si chiama più così).

Quanto pensate ci vorrà per mettere seriamente in pericolo buona parte della produzione irachena? Se pensate che i vari gruppi guerriglieri abbaino l’intenzione di mettere le mani sul petrolio e venderlo avete perfettamente ragione. Se invece pensate che questo, tutto sommato garantirà che le forniture restino costanti vi sbagliate. Dite di no? Guardate quel che è successo in Libia: semplicemente le fazioni avverse distruggeranno impianti ed infrastrutture l’una dell’altra…Curdi, sciti, Califfato, semplici signori della guerra più o meno sbandati..c’e’ solo l’imbarazzo della scelta. DI una cosa potete stare sicuri: il prezzo del barile NON calerà nel breve periodo…Naturalmente potrebbe restare stabile. ma non sarà in questo caso, una buona notizia, se lo farà è perché i consumi mondiali DIMINUISCONO…connettete i puntini