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Ve ne eravate accorti?

Come il Trattato di Versailles? OXI, Yanis, molto molto peggio !!

Firma del trattato di Versailles
Firma del trattato di Versailles

Yanis Varoufakis, da quando è un ex ministro non si tiene più ( non che prima si trattenesse molto, si veda questo VECCHIO articolo del 2010) ed ha scritto, riportato da centinaia di media, che l’accordo discusso ( ed ora approvato) tra l’Unione Europea e la Grecia gli ricordava il Trattato di Versailles del 1919, per l’umiliazione imposta al più debole.

Ai tempi la Germania del Kaiser sconfitta dalla triplice intesa, ora la Grecia.

Bisogna dirlo con franchezza: ha torto.

E di gran lunga.

L’accordo raggiunto infatti contiene disposizioni e proposte più umilianti di quelle imposte alla Germania dopo una sconfitta in una guerra mondiale da lei provocata!

Intanto, nel trattato di Versailles si stabiliva che una apposita commissione sarebbe stata istituita per valutare le possibilità di ripagare le “famigerate “riparazioni” di guerra, da parte di una Germania del primo dopoguerra allo stremo con contorno di scioperi, ammutinamenti e vere e proprie insurrezioni armate.

Niente del genere è stato istituito per la Grecia. Nessuno ( tranne il fondo monetario internazionale) si è chiesto se come e quando la Grecia avrebbe potuto ripagare i debiti contratti con i privati e con le ormai infauste “istituzioni” ( aka: la troika).

Per capire il confronto e comprenderne, sopratutto l’attualità, vale la pena di studiare un poco.

Come potrete verificare da soli nel dettaglio, Il tema delle riparazioni di guerra andò avanti ancora per quasi due anni, fino all’accordo di Londra del 1921, con il quale la Germania si impegnava a pagare 50 miliardi di marchi oro, 12.5 miliardi di dollari di allora, ovvero circa 180 miliardi di dollari di oggi. Tale somma poteva essere pagata in beni ( acciaio, carbone etc etc) o in denaro.

Per raccogliere la cifra fu stabilita l’emissione di tre tipi di bond differenti di cui uno, fin dall’inizio, sostanzialmente un junk bond, ovvero già in partenza in default per mancanza di coperture a garanzia.

In pratica la Germania, a parte una prima tranche di pagamenti, per circa una decina di miliardi, andò in default quasi immediatamente, tanto che, in perfetta analogia con quanto proposto da Schaeuble su ispirazione, pare, di Juncker, riguardo alla cessione dell’intero demanio pubblico Greco ad un fondo privato con sede in Lussemburgo, in una conferenza a SPA nel 22, i Belgi ed i francesi proposero di prendere in pegno il distretto minerario della RUHR, come garanzia per una ripresa regolare del pagamento delle “riparazioni”. La Germania continuò, più o meno volontariamente a ritardare i pagamenti, sia in natura ( legno acciaio carbone) che in denaro finché nel Gennaio del ’23 la RUHR , dopo un voto unanime della Commissione per le riparazioni, venne in effetti occupata. L?occupazione non fù un affare per le potenze vincitrici: i 900 milioni di marchi oro ricavati servirono, in buona parte a coprire le spese delle forze di occupazione. I motivi dell’occupazione non furono però economici ma sostanziali: non si poteva pensare di creare un precedente che consentisse alle potenze sconfitte di rinunciare agli obblighi sanciti dal trattato.

In realtà l’Austria, l’Ungheria, la Turchia erano già state esonerate dai pagamenti per evidente impossibilità economica ed anche perché, essendo entità statali del tutto nuove, non potevano essere caricate di responsabilità degli imperi che le avevano precedute.

Per quanto riguarda la Germania, dopo l’esplosione della famosa iperinflazione ( quella delle banconote da 100 miliardi di marchi), era diventato evidente come non fosse più in grado di pagare alcunché. si istituì una nuova commissione delle potenze vincitrici il cui scopo era di definire, da un punto di vista meramente tecnico, la capacità di pagamento della Germania ed un modo di  stabilizzare il budget tedesco, l’economia e di definire un livello di riparazioni sostenibile , come dalle esatte parole del presidente della commissione “from a purely technical standpoint how to balance the German budget, stabilize the economy and set an achievable level of reparations”. In sostanza si stabilì un bell’ “aircut” sui bond “C”, i bond A e B vennero sottoscritti da varie istituzioni pubbliche e private e vennero stabilite nuove modalità di pagamento, un miliardo il primo anno e poi 2.5 miliardi negli anni successivi  affidate ad una apposita agenzia.

Era il cosiddetto piano Dawes, dal nome del suo proponente americano.

Nonostante i vari disastri provocati dal’iperinflazione della Repubblica di Weimar, il PIL tedesco del tempo era di circa 50 miliardi di marchi oro.

Quindi 1 miliardo di marchi era circa il 2% del PIL del tempo.

La Germania adempì ai suoi obblighi per qualche anno.

Nel 27, grazie all’indebolimento politico ed economico della Francia riuscì a riaprire le trattative e si arrivò ad un nuovo piano, il piano Young, nel 1929.

tale piano prevedeva un haircut massiccio, oltre il 50% e tempi di pagamento lunghissimi, fino al..1988!!*

In ogni caso, dopo ulteriori prestiti e qualche pagamento, nel 1933, con l’avvento del nazismo i pagamenti furono sospesi.

Alla fine, tenendo conto di quanto versato e di quanto ottenuto come prestiti obbligazioniari ( mai restituiti) Il quadro è il seguente( tratto da wikipedia):

Evento Miliardi di marchi Oro Miliardi di dollari Miliardi di dollari 2015
Offerta iniziale tedesca, 24 April 1921 50 (valore capitale)
or 200 in annualità (valore nominale)[42][95]
12.5 – 50[Note 2] 165 – 661
Schema di pagamenti di Londra, 5 Maggio 1921 132[43] 33[87] 436
A and B Bond dello Schema suddetto 50[42] 12.5[42] 165
Piano Young, 1929 112[73] 26.35[70] 362
Totale dei pagamenti tedeschi al 1932 19–20.5 [89][90] 4.75 – 5.12[Note 2] 82 – 89

Il totale, 20 miliardi di marchi oro, come si vede, arriva a meno della metà di quanto proposto dal governo tedesco nel 1921.

In realtà tra i vari bond A e B, prestiti ponti etc etc ( prevalentemente erogati da USA ed Inghilterra ma anche Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia)

La Germania ricevette tra 27 e 38 miliardi di marchi oro e quindi ricevette più denaro di quanto restituì sotto forma di riparazioni di guerra.

Questi prestiti ed obbligazioni, ovviamente, furono denunciati dal governo Nazionalsocialista e non furono mai ripagati.

in sostanza: non solo la Germania non pagò le sue oblbigazioni di guerra che in piccola parte ma anche quella piccola parte fu a carico delle potenze vincitrici e, in sostanza, ricevette aiuti a fondo perduto pari a almeno il DOPPIO DI QUANTO PAGATO.

In sostanza, al netto di quanto pagato, ricevette aiuti a fondo perduto pari a circa un 2-3% di PIL OGNI ANNO per oltre dieci anni fino al 1933, a fondo perduto!

Questo per quanto riguarda il famoso Trattato di Versailles che è considerato da tutti i libri di storia, alla base dei disastri economici del dopoguerra tedesco ed a la base, a causa dell’umiliazione subita dalla fiera Nazione, della salita al potere di Hitler e quindi, in ultima analisi, della Seconda Guerra Mondiale.

La prima cosa che salta agli occhi nel confronto è che le pur vendicative potenze vincitrici della prima guerra mondiale rimisero le decisioni sui pagamenti in mano a TECNICI, dotati di buonsenso e sopratutto con il mandato di definire pagamenti che fossero compatibili con l’economia tedesca.

Niente di tutto questo, ripeto, è stato fatto per la Grecia.

Analogamente alla privatizzazione dell’intero patrimonio immobiliare greco, come garanzia per i prestiti, le potenze vincitrici occuparono manu militari il distretto della Ruhr, senza tuttavia pretenderne l’alienazione. Anzi: dopo qualche anno fu restituito alla Germania.

La Germania, negli anni peggiori, pagò riparazioni di guerra pari al 2-3% del suo PIL in buona parte sotto forma di materie prime.

In realtà tenuto conto del massiccio programma di prestiti da parte delle potenze vincitrici, ricevette MOLTI più aiuti di quanto versato, specialmente per il fatto che i prestiti non furono mai restituiti. In sostanza, al netto di tutto, la Germania, durante il periodo delle riparazioni ottenne circa un 1-2% di PIL all’anno  per 12 anni, di aiuti. Alla fine, per come andò la storia, a fondo perduto.

La Grecia ha un debito che si avvia ad essere il 200% del PIL su cui paga interessi bassi ( e vorrei vedere: a che titolo si prestano pelosissimi aiuti “ad usura” ad uno Stato membro della CEE e perché non si girano al detto Stato gli utili ricavati da detti interessi?) intorno al 2%. QUINDI la Grecia, a parte ripagare, chi sa quando, questo impagabile debito, deve comunque almeno ripagarne gli interessi che tendono al 4% del suo PIL.

Ovvero il doppio di quanto richiesto all Germania come riparazioni annuali per aver scatenato una guerra mondiale.

Chiosa:

Il famoso Piano Marshall e l’abbuono dei debiti di guerra tedeschi dopo la seconda guerra mondiale furono la logica conseguenza della lezione appresa con le riparazioni del trattato di Versailles: inutili, costose per chi le chiedeva e, in ultima analisi, ottima scusa per fomentare disordini, push, e nuove guerre.

Il Piano Marshall prima di essere un atto di generosità ed acume politico, fu un atto di logicità.

La cosa, del resto, era ovvia anche prima che il patacrac si verificasse, si veda, ad esempio Keynes con il celeberrimo Le conseguenze economiche della pace.

Esiste, in giro, per sbaglio almeno un barlume di questo acume politico ed economico, sufficiente a comprendere che questo e solo questo serve OGGI alla Grecia, un nuovo piano Marshall?

Ovviamente servirebbe anzi: servirà anche all’Italia, alla Spagna, all’Irlanda, al Portogallo…ed a tutti gli altri tra non molto.

Ovviamente i governi di questi paesi si oppongono ad un”haircut” del debito che pure creerebbe un precedente a loro vantaggio.

per un motivo semplice: dovrebbero poi giustificare ai propri elettori il perché delle inutili e recessive politiche lacrime&sangue degli ultimi cinque anni.

*La Germania ha poi onorato l’ultima rata delle riparazioni nel 2010

Grecia: Il debito che non esiste

oplita ed euro
oplita ed euro

Cominciamo dall’inizio.

Nel 2010 si scopre che la Grecia ha truccato i suoi bilanci nascondendo complessivamente circa il 10% di PIL di debito.

Apriti cielo!! la Grecia diventa all’istante un paese-paria, lo spread schizza alle stelle, comincia l’odissea che ancora continua.

Un piccolo dettaglio: I Bilanci sono truccati in tutti i paesi europei.

Quanto e più di quelli greci.

La Germania, che ha il sistema bancario privato in mane pubbliche, li trucca più di ogni altro paese nella storia recente ( e meno recente).

Avete presente i bund con % di interesse negativo? Mi spiegate chi li comprerebbe, in condizioni anche non normali?

Ecco. Ed è solo un esempio.  Se vogliamo, potremmo parlare di quel 10-20% di Pil di debito tedesco nascosto sotto forma di obbligazioni “private”grazie all’equivalente della cassa deposito e prestiti Tedesca.   Grazie a tremonti che COPIO’ i tedeschi (esiste una sua diretta ammissione in merito) anche l’italia fa lo stesso gioco, per circa un 10% del PIL. Ne ho scritto con discreto successo un paio di anni fa.      Qui il bi & ba riassuntivo

http://borsaforextradingfinanza.over-blog.it/article-chi-sono-davvero-i-pigs-in-europa-di-pietro-cambi-115300702.html

IDEM la francia.

Sintesi:

TUTTI i paesi truccano i conti da mo’ e la Germania, quasi certamente, con percentuali piu’ grosse di quelle greche.

E con un sistema previdenziale e pensionistico notoriamente non sostenibile nemmeno nel medio termine se non con una politica di asservimento e di rapina del resto di europa. Esagerato? Magari. Date una occhiata da soli!!

Questo lato del discorso è scarsamente discutibile. La Grecia ha solo esagerato un poco troppo, causa cialtroneria e corruzione oltre il livello di decenza e, soprattutto di competenza. Se ci fischiano le orecchie è un bene.

Andiamo invece alla parte più discutibile. I Greci hanno DAVVERO, MORALMENTE; ed anche economicamente un DEBITO, un OBBLIGO nei confronti del resto d’europa? Teniamo fuori l’imf sia perché è solo una parte non rilevante del problema ( diciamo minoritaria) sia perchè è una banca e con le banche si hanno debiti in modo abbastanza noto e chiaro.

Di nuovo:

Scoppia lo scandalo dei conti truccati la situazione è già rognosa e i tassi e lo spread greco vanno fuori controllo.

La cosa era semplice: la BCE doveva comprare i titoli greci sul mercato primario e tenere bassi i tassi. Non lo poteva fare per via del regolamento cee istitutore ( ed ora riesce a comprare i bond sul mercato secondario solo con uno stratagemma).

I TEDESCHI si sono opposti, gli altri si sono accodati e questo è quanto.

Costava FORSE 50 miliardi di euro, stabilizzare per i 6 mesi, un anno necessari, i bond greci. NON era certo a rimessa, visto i tassi di interesse ma anche nel caso peggiore, alla BCE, per dirla piu’ chiaramente, NON COSTAVA NIENTE. Ancora meglio: non costava niente approvvigionarsi del denaro necessario per acquistare o bond greci ( o italiani o irlandesi) Perché, scusate la banalità ma è opportuno ricordarlo ancora una volta, la bce poteva creare denaro dal nulla. Questo denaro in circolo, creato dal nulla avrebbe surriscaldato l’economia europea e provocato inflazione, essendo il 5% del circolante e meno dello 0.5% del pil europeo? A parte il fatto che l’europa intera era in recessione in quegli anni, e non mi pare un dato trascurabile,Ma…. andiamo!! E le successive mega infusioni di denaro, centinaia di miliardi, nel sistema bancario europeo allora? E il 5-10% di PIL che viene pompato dal 2008 negli USA, allora?

In situazione recessiva non avrebbe fatto nulla QUEL DENARO CREATO DAL NIENTE, SE NON EVITARE ENORMI PROBLEMI A TUTIT QUANTI E NON SOLO AI GRECI.

Questa cosa va stampata in mente: questo debito e questo credito NON ESISTONO in realtà: la bce ha creato 200 miliardi dal nulla e li ha dati alle banche tedesche e francesi.  Non direttamente ma per il tramite dell’EFSF  (European Financial Stability Facility), il fondo salva-stati creato nel 2010, dalla Banca centrale europea e dalla Banca europea degli investimenti. Si tratta di circa 166 miliardi.

Ovviamente le banche non hanno accettato altro che denaro SPENDIBILE per i bond greci, usabile come cavolo gli pare, pronto per un altro giro di Waltzer ( venduto con un utile GROSSO ovviamente, stranamente nessuno parla dei miliardi di utile che hanno ricavato le banche tedesche e francesi da questa vendita) .

LA BCE ora è creditrice della grecia ma non ha speso UN EURO per diventarlo. Infatti ha imprestato, con un costo ( sperabilmente ripagato dagli interessi greci) il denaro necessario agli Stati membri, che l’hanno infine conferito all’EFSF.

Se succede un default che succede?

NIENTE. L’EFSF ovvero la BCE, si ritrova con un buco di 200 miliardi che in pratica creerà un bel buco. Che la BCE potrà tappare con 166 miliardi creati dal nulla.

Chiaro?

Assurdo? pazzesco?

E’ quello che si è fatto e si fa di continuo IN TUTTO IL MONDO, ogni volta che le banche centrali hanno problemi di cassa. STAMPANO, virtualmente sia chiaro, di qui il costo rigorosamente zero. Questo è quanto.

QUINDI cosa succederebbe NEL CONCRETO? I greci si ritrovano, ovviamente più ricchi di 166 miliardi di euro ( la cancellazione di un credito è equivalente ad un guadagno equivalente, mi pare ovvio) e con un bilancio statale attivo ( o quasi).

Ripartono alla grande molto molto più leggeri. Se più saggi, dipende da loro ovviamente.

E il resto di Europa si ritrova più povera di 166 miliardi di euro?

Succederà, purtroppo per gli accordi presi ma non perchè sia, di per se, obbligatorio.

No. Le banche europee hanno venduto ( con un utile, abbiamo visto) i bond greci e quindi non hanno alcuna ripercussione.

La BCE? La BCE crea dal nulla 166 miliardi di euro e ripiana il debito degli Stati membri nei suoi confronti.

Questi soldi NON entrano nell’economia reale né ne escono. Sono denaro virtuale che viene annullato all’interno del tempo di planck.

Aumenta l’inflazione? Solo in teoria e solo, al limite, in Grecia, perché i greci, si sa come sono queste cicale mediterranee, si rimetteranno a spendere come pazzi. Ma figuriamoci, con i debiti accumulati ed i disastri dell’economia reale ci vorranno anni, prima che torni un minimo di serenità e di benessere in quel disgraziato paese.

Capite bene che, in ogni caso, l’influenza di questa cosa nel resto d’europa sarebbe ridotta, i 166 miliardi di euro sono FORSE il 2% del PIl europeo, e solo di riflesso.

Il problema è che nel frattempo grazie alla idiozia dei grandi decisori, la BCE  (Il solito fondo SEDICENTE salva-stati o gli altri accrocchi simili escogitati in questi anni) ha la pancia piena dei titoli di un sacco di altri paesi ( acquistati, ripeto, sul mercato secondario cioè sempre con un utile miliardario regalato alle banche).

Mi pare abbastanza probabile che, a polvveronoe abbassato, un poco TUTTI i paesi ridiscuterebbero questa tranche di debito pubblico in qualche forma, dopo una Grecia che si rifiuta di pagare e una BCE che cancella, giocoforza, il debito.

E’ QUESTO che terrorizza il sistema.

SE succedesse, non c’e’ bisogno di dirlo, ripartirebbero tutte le economie del continente.

I bilanci statali sono infatti in MOLTI paesi in attivo primario ( prima del pagamento degli interessi sul debito). Ridotto il debito ridotto gli interessi sul medesimo, si aprono politiche di rilancio dell’economia, ogni paese con il suo stile, modi e strategie per centinaia di miliardi di euro/anno.

TERRIBILE!

Scoprire che, dopotutto, per far ripartire l’economia bastava far fare un giro di walzer privati-bce-buco nero ai debiti pubblici, con l’unico ed a questo punto trascurabile rischio di un aumento dell’inflazione ( provatamente ridotto, si veda, ad esempio proprio il caso degli Stati Uniti che hanno avuto inflazioni modeste nonostante flussi di quantitative easing fino al 5 e passa % di pil all’anno). Sarebbe uno zinzino perturbante nelle opinioni pubbliche, tanto più in quelle dei paesi notoriamente suini.

QUINDI è questo e solo ed esclusivamente QUESTO che impedisce, pregiudizialmente un accordo e che lo impedirà salvo miracoli o sbracamenti dei greci.

In ogni caso: proprio a difesa anche di questa ipotesi gli scellerati hanno creato un infernale marchingegno che prevede che siano DIRETTAMENTE gli stati europei a farsi carico, pro quota, dei debiti greci. A tutti gli effetti, una fideiussione.

Che la cosa sia indegna visto che , ribadisco per l’ultima volta alla BCE il denaro non COSTA NULLA, è evidente ma proprio proprio evidente.

PERCHE’ Sia stato fatto non era immediatamente chiaro, di primo acchito ma ora, anche alla luce della strategia turbo liberista, credo di intravedere una spiegazione.

Ora e’ chiaro il contesto?

BENE.

MA qui siamo tra crisaioli, cassandre e post picchisti ed aspisti delle peggiori risme.

QUINDI dobbiamo fare un passo avanti.

Per farlo torniamo indietro.

Al famoso rapporto Hirsch che storicamente precedette di poco l’invasione dell Iraq ai tempi di Bush, 2003.

https://en.wikipedia.org/wiki/Hirsch_report

Fini sul tavolo di Bush nel 2005, ma le bozze giravano già parecchio tempo prima.

Benché sia, senza dubbio una semplificazione, si può stare ragionevolmente sicuri che il fatto che il picco del petrolio si avvicinasse fu uno dei fattori principali dell’invasione irachena: Idea base: mettere le mani direttamente su una riserva strategica importante e, sostanzialmente, spezzare le reni all’Opec. Poi le cose sono andate un poco differentemente e l’iraq non è riuscito ad esplicare le sue potenzialità produttive che, agli esperti la conferma, io vado a memoria, parrebbero essere simili a quelle saudite attuali.

In sostanza: a certi bei tipini fare da consigliere e cercare di essere creduti è pericoloso. Perché le loro decisioni potrebbero essere l’opposto di quanto da te proposto o sperato.

A Bush fu fatto presente che lo stile di vita Usa era insostenibile causa picco, lui invece lo riteneva insindacabile ed invase l’iraq.

Ok ma che c’entra con l’europa?

Beh, secondo me qualcuno dei nostri turbo liberisti annusa odore di carogna. Sa che DAVVERO il grosso dei giochi alla crescita è finito o prossimo alla fine causa raggiungimento dei limiti del pianeta.

Dico: pure il Papa è perfettamente e dettagliatamente informato sulla drammaticità della situazione delle risorse e dell’ambiente( cfr l’enciclica laudato si) ed un Buffet qualunque , uno dei mille personaggi che muovono oltre il 50% dei soldi mondiali, no?

QUINDI?

Quindi la transizione alla decrescita o all’economia stazionaria interessa, eccome, anche lui. Solo che non vuole decrescere, lui.

QUINDI lui ( diciamo il suo ristretto gruppo elitario e trasversale a paesi e continenti) si posiziona in modo da controllare fette crescenti di pil e quindi di società e per farlo si devono necessariamente attuare certe politiche. Inoltre, si sono resi conti che il debito è necessitato ad esplodere quando le economie non crescono più. QUINDI, al di fuori del mantra sempre più stanco crescita crescita crescita, cercano semplicemente il riposizionamento in una società sempre più feudale controllata non dallo Stato centrale ma da grandi complessi di potere, mentre le forze sociali altre devono essere divise, indebolite, sfiduciate e le masse si devono abituare al progressivo impoverimento necessario per garantire alle elites lo stesso tenore.di vita. Il default arriverà per strangolamento, quando tutti i risparmi saranno erosi e il credito in mano di istituzioni terze e remote ( BCE, oppure imf, oppure qualcosa di esotico creato per l’occorenza). Le persone saranno così sfiduciate divise e demoralizzate da non essee in grado di opporsi all’erosione di tutte le conquiste sociali culturali e democratiche del XX secolo. Sta succedendo, intorno a noi, ormai da anni.

L’indice di Gini sta peggiorando quasi ovunque nel mondo. MA non perché i ricchi diventano davvero più ricchi ( non ancora per molto almeno) ma perché i poveri sono sempre più numerosi.

Ancora una volta, mentre ci chiedevamo come far passare il messaggio a più gente possibile e soprattutto alle elite, potrebbe darsi che almeno ALCUNE di queste elite abbiano annusato l’aria dei tempi e l’abbiano tradotta in operatività secondo la LORO interpretazione delle cose.

Se vogliamo buttarla sul culturale:

Lo zeitgeist e la weltanschauung tendono a coincidere quando la seconda è quella di quelli che contano.

Zeitshauung che plasma il mondo in funzione dei soldi.

O, se preferite, un moloch che mangia se stesso  e sega il ramo su cui appoggia il posteriore.

In Siberia si incendia il permafrost. Ed è strage.

 

villaggio russo devastato dal fuoco
villaggio russo devastato dal fuoco

incendio del permafrost visto dalla camera car: road to hell

“Il fuoco ha cominciato a comparire tra le case. Non so da dove venisse”

Sono anni che i climatologi, sempre più spaventati ce lo dicono. Sono anni che gli scienziati che misurano le emissioni spontanee nell’Oceano artico ce lo spiegano. Sono anni che i segnali si moltiplicano.

Sono anni che, nel nostro piccolo, cerchiamo di farlo sapere. Ma, ovviamente, quando, con due mesi di anticipo comincia la stagione degli incendi (  è diventata molto rapidamente una tradizione, da qualche anno a questa parte) in Siberia si da la colpa ai contadini o al vento forte.

Guardate da soli ad esempio, cosa riporta il “mainstream” mediatico italiano. E’ FALSO ed è VERGOGNOSO.

Non si tratta di qualche contadino sbadato o di vento forte. Le temperature eccezionalmente miti fanno sciogliere il permafrost ( il terreno ghiacciato tutto l’anno) e così dal terreno ricchissimo di materiale organico in lenta decomposizione, si liberano quantità inimmaginabili di metano. Che ovviamente, alla prima occasione, magari, certo anche un fuoco di contadini, prendono fuoco. Ed occupano rapidamente, MIGLIAIA DI KM QUADRATI DI TERRITORIO.

Quest’anno mentre vi scrivo il bilancio ovviamente del tutto provvisorio è di decine di città e villaggi interessati su un’area enorme della Siberia con almeno 33 morti accertati. I fuochi interessano  ALMENO 105.000 ettari. oltre 1000 km quadrati.

Si INCENDIA IL TERRENO per km e km , interessando tutto quello che vi si trova sopra, foreste, erba case, strade, fabbriche depositi… le aree urbanizzate, per la temperatura maggiore e la presenza di fiamme libere e fili elettrici, magari fatiscenti sono più a rischio di quelle desolate. Ecco perché, probabilmente, il fuoco comincia proprio tra le case dei villaggi e vicino alle strade ed alle altre aree urbanizzate.

Quando si parla di riscaldamento globale si legge che le zone artiche saranno le prime a subire gli effetti e lo subiranno in modo assai più sensibile. Quel che no si capisce è che la non linearità è un modo molto soft, forse un poco TROPPO soft, di definire un fenomeno che si sviluppa come una esplosione. Il metano che si libera e gli incendi riscaldano il terreno ancora di più e questo rilascia ancora più metano.. ovviamente il metano è un gas serra molte volte più potente della CO2 e quindi la cosa ha conseguenze importanti anche per il pianeta nel suo complesso. ANZI: c’e’ chi dice che l’estinzione del Permiano/trias, la peggiore di tutta la storia del pianeta, con il 90% delle specie che si estinsero, potrebbe essere provocata proprio da un fenomeno di rilascio catastrofico di metano in atmosfera dovuto al riscaldamento globale in corso in quel’epoca. Quando tutto finì il pianeta era un deserto riarso ( ad onor del vero non era molto meglio nemmeno nel periodo precedente) fino alle latitudini temperate e tale rimase per decine di milioni di anni.

Il ricordo di quei tempi terribili lo possiamo vedere alla base delle splendide scogliere dolomitiche delle nostre alpi:

W=trias B= permiano

In ogni caso  l’incendio del permafrost è un simbolo, spaventoso, del drago che abbiamo ridestato e che, non c’e’ bisogno di dirlo, non possiamo controllare. Dimostra, inoltre che non dobbiamo illuderci di avere decenni di tempo davanti prima di dover prendere una decisione. Siamo NOI e non solo  i nostri figli e nipoti, che dovremo sopportare le conseguenze del nostro comportamento dissennato.
Pensate a questo, quando qualcuno affermerà con certezza, in qualche talk show, che la Terra è stata anche più calda nel passato, che non abbiamo prove scientifiche, che le energie rinnovabili sono costose ed una illusione…

 

Genova: NATURALMENTE la situazione di rischio era stata prevista

Ecco qui, nero su bianco una previsione di esattamente 24 ore prima e non è l’unica. “Domani, infatti, già dal mattino, è forte la probabilità di avere fenomeni intensi e persistenti, anche se molto localizzati, soprattutto nella provincia di Genova.

Chiaro?!!!!

Non vi basta? Volete ulteriori prove della terribile sottovalutazione della situazione?

Eccole!!

 

Genova 2011 Genova 2014 dodici piccole differenze: determinare quali

fermo immagine alluvione 2014 torrente ferreggiano

video ferreggiano 2014 video ferreggiano 2011

Salve a tutti. come avrete notato , è tanto che non scrivo. La dico in breve: ho da fare!!! Detto questo: Su Genova e l’ennesima alluvione ci sarebbero da scrivere decine di post. Peraltro è stato scritto tutto quel che c’era di scrivere in merito in occasione degli eventi  degli ultimi anni. OGNI SINGOLA VOLTA le amministrazioni hanno giurato e spergiurato che sarebbe stata l’ultima, perché il sistema di monitoraggio, l’allerta meteo, la sistemazione idraulica del territorio, il nowcasting, il post processing, il downsizing, la rete dei volontari, la macchina dei soccorsi… Bla bla bla ed ancora bla. E’ arrivato il clima cuberpunk cari miei ed ora ce lo sciroppiamo. Il punto è che questa volta è andata PEGGIO del solito. La nuova amministrazione, che era stata , che che se ne dica preallertata, tanto è vero che si trovano ancora i bollettini di allerta meteo, oltre a molti allarmi ed allerte sui principali siti meteo italici e sopratutto che già dal primo pomeriggio diciamo intorno alle 16, sapeva che la situazione era critica in molti corsi d’acqua, NON HA FATTO,  UNA BEATA MAZZA!! O quasi. Come del resto in tutto il tempo passato dai tragici giorni del 2011.Uh, beh è una affermazione audace, perfino diffamatoria, vero? Diciamo che è una affermazione straordinaria che richiede prove straordinarie. Bene , come ho detto, ho poco tempo e voi, lo bene, meno di me. QUINDI vi do UNA prova straordinaria e ve la dovrete far bastare. Si tratta di due video dell’esondazione del torrente Fereggiano, uno della notte di ieri, 9 ottobre 2014, uno del pomeriggio del 2011. Nel 2011 ci furono PROPRIO LI, sei morti, povere persone travolte dalla piena. PROPRIO LI, quindi, si concentrarono le lacrime ex post a favore di telecamera dei politici locali e nazionali. Risultato? PROPRIO LI, è esondato, DI NUOVO e in modo praticamente identico, il dannato torrentaccio. La cosa straordinaria, direi quasi unica è che i filmati sono presi praticamente dallo stesso punto di vista, quindi il raffronto è facile ed immediato per tutti. ve lo dimostro:

confronto genova 2014 genova 2011

Ho evidenziato, in rosso, gli stessi tre caratteristici androni.

Ora: guardate le foto e, sopratutto, i filmati e rispondete: Riuscite a vedere qualche differenza? Riuscite a vedere qualche sicurezza aggiuntiva messa li dove il torrente, a causa di una curva violenta, non riesce a stare nell’alveo ed esonda, con furia devastante, nella strada che gli passa accanto? COSA è stato fatto proprio LI, dove sono morte sei persone, in questi tre anni? risposta: ci sono IN EFFETTI alcune piccole differenze. Ad esempio è stato fatto, sicuramente dopo una verifica idraulica, un muretto di circa un metro un metro e mezzo, che probabilmente, secondo la verifica, basata su dati statistici, avrebbe potuto contenere una piena con tempi di ritorno cento anni. O magari duecento. Essendo quella del 2011, cosi si pensava, una piena con tempi di ritorno plurisecolari. Ma, uh uh guarda un poco, tale piena invece non è PIU’ così straordinaria. I tempi sono cambiati e magari tale tipo di eventi ha un tempo di ritorno inferiore a dieci anni. Praticamente va messo in conto che sia una evenienza addirittura probabile, in un autunno tipico. La cosa è diffusa, ormai è evidente, un poco in tutta Italia. Perfino progettare le opere rispetto ad eventi con tempi di ritorno millenari potrebbe non essere più sufficiente. E’ chiaro che non possiamo buttare giù interi quartieri, ma certamente non basterà rialzare il muro, poniamo di un altro metro. E? evidente proprio dai filmati: è troppo grande la differenza tra la portata delle acque e quella che può essere contenuta dall’alveo. L’unica, veramente l’unica cosa fattibile è un sistema di allarme VERO che impedisca FISICAMENTE l’accesso a questa strada in certe situazioni. Dovremo piangere qualche altro morto? Certamente, si. Magari, tra questi, il folle automobilista che, al minuto 4.20 del filmato NON si ferma da vanti all’acqua e viene travolto ( al contrario del più prudente automobilista subito dietro di lui). Il suo disperato suonare il clacson mentre l’acqua lo porta via, è agghiacciante.

La morte di Uomo. A 408 anni

Da Commenti dalla collina, http://malthusday.blogspot.it/2014/05/uomo-si-e-spento-alleta-di-408-anni.html

Questa mattina il medico legale ha confermato che Uomo, l’auto-rappresentazione astratta dell’umanità, è morto lunedì mattina per un’overdose di petrolio all’età di 408 anni. L’annuncio ufficiale conferma quindi le voci circa l’abuso di sostanze stupefacenti e non smentisce le indiscrezioni secondo cui potrebbe trattarsi di un suicidio. La magistratura ha aperto un’inchiesta ed ha disposto l’autopsia. Accertamenti sono in corso anche da parte della Guardia di Finanza e della Polizia Postale in merito alle proprietà ed alle recenti attività del defunto.

In attesa della conclusione delle indagini, i più stretti collaboratori di Uomo non si capacitano dell’accaduto. Il suo migliore amico e confidente, Technology, ritiene che si sia trattato di suicidio.
Sicuro, a Uomo piaceva la bella vita” ha detto durante la conferenza stampa di martedì scorso, “ed era uno che si faceva forte, ma non era tipo da perdere il controllo. No, sono sicuro che lo ha fatto intenzionalmente. Giusto un paio di settimane fa eravamo sulla terrazza di casa sua e guardavamo la Luna ricordando il viaggio che ci facemmo insieme e lui mi ha detto: – Sai, Tech, quelli si che erano bei tempi! Mi chiedo se ci capiterà mai più una cosa del genere. — Notai che aveva gli occhi carichi di lacrime e non era cosa da lui! Anche se, bisogna dire, negli ultimi anni era sempre più spesso di umore triste e nostalgico. Io ho provato a consolarlo parlandogli di andare su Marte eccetera, ed abbiamo parlato ancora a lungo, ma vedevo che il suo cuore era altrove.”
Altre fonti riportano però una storia molto diversa:
Era terribile” racconta un dipendente che ha chiesto di mantenere l’anonimato “ Si faceva ogni giorno di più: mattina, pomeriggio e sera, e quando non si sentiva abbastanza gasato si sparava un’altra dose di qualunque cosa. Avreste dovuto sentirlo quando urlava come un pazzo e tirava pugni nel muro! Tutti noi del personale di casa sapevamo che prima o poi sarebbe successo. Le quantità che si faceva erano incredibili e mica solo di petrolio!. Alcuni dei suoi amici gli dicevano di smettere, o perlomeno di diminuire, ma lui non ascoltava più nessuno.”

Una tumultuosa saga familiare

E’ sempre stato di indole rivoluzionaria” ha dichiarato Clio, la Musa della Storia, in un’intervista esclusiva rilasciataci nel suo ufficio sul Parnaso “In parte questo è dovuto all’ambiente in cui è nato e cresciuto. Se ricordate, nacque in casa di Sir Francis Bacon ed è cresciuto in mezzo alle persone più colte, brillanti ed influenti del tempo. Un immagine astratta dell’umanità cresciuta in mezzo a gente come quella non poteva che tentare imprese senza precedenti, sapete. Comunque, io credo che ci sia anche una forte influenza familiare. Ai suoi tempi, anche suo padre era stato un bell’originale!”
In effetti, anche se oggi è completamente dimenticato, il padre di Uomo, Servodidio, l’auto-rappresentazione astratta dell’umanità medioevale europea, è stato anche lui un personaggio a modo suo mediatico.
Star di un dramma morale tremendamente popolare ai suoi tempi, fu infatti il soggetto di un’infinità di biografie e di scandali. Servodidio era però nato in un tugurio in aperta campagna, dal fortuito incontro tra una gentildonna romana ridotta in miseria dal fisco imperiale e di un guerriero germano in fuga dalle invasioni unne. Per secoli aveva dovuto lavorare e combattere duramente, solo per sopravvivere, ma col tempo era riuscito a diventare una delle figure più ricche ed influenti della storia europea e mondiale. Più tardi l’arteriosclerosi lo indementì progressivamente, ma lasciò comunque un immenso patrimonio a suo figlio, malgrado fossero in disaccordo su tutto. Per tutto il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo le furiose liti fra padre e figlio hanno riempito la stampa di storie interessanti e gustosi pettegolezzi, praticamente fino alla rottura definitiva a proposito della teoria dell’evoluzione di Darwin, nel 1859. Ma già a quell’epoca Uomo era saldamente al timone dei popoli europei, tanto che quando Servodidio morì se ne accorse una sola persona,  un certo Fredich Nietzsche che  avvertì l’odore del cadavere abbandonato insepolto! 
Neanche suo figlio, Uomo, ci aveva fatto caso, forse perché all’epoca già cominciava ad avere dei problemi con l’abuso di droghe. 
All’inizio usava solo il carbone” ricorda Technology “Beh, a dire il vero ci facevamo entrambi col carbone. Era la moda in quei giorni. Costava poco, era di buona qualità e potevi averne quanto ne volevi; tutti lo usavano negli ambienti “cool”. Ricordo un viaggio che facemmo insieme su una delle prime locomotive. Faceva trenta chilometri all’ora e ci sembrava correre come il vento! Come eravamo spensierati a quei tempi!
Clio conferma questa affermazione. “Io credo che Uomo non avesse la minima idea del tunnel in cui si stava infilando col carbone” ha dichiarato “Il carbone era popolare nei circoli d’avanguardia e nessuno sapeva gran che circa le conseguenze nel tempo dell’abuso di combustibili fossili. Fu proprio allora che iniziò la sua campagna per la conquista di Natura e si rese conto molto presto che non poteva tenere il confronto senza un sostegno artificiale. Fu li che cominciò la vera tragedia.”


La conquista di Natura.

Quando esattamente Uomo decise di conquistare Natura rimane una questione aperta. “Ogni biografo ha la suo opinione in proposito” ci ha spiegato Clio, mostrando una libreria intera di volumi sulla controversa carriera di Uomo “Alcuni fanno risalire questa decisione all’influenza del suo padre adottivo, Bacone, o degli altri maestri che ebbe da bambino. Altri sostengono che l’ispirazione gli venne dalla folla in mezzo a cui visse fra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo. Lui era solito dire che si trattava di un affare di famiglia e che tutti i suoi antenati avevano avuto questa idea, fin dall’età della pietra, e che lui era solamente quello che ci era finalmente riuscito.   Ma non ci sono prove in tal senso. Prendete la carriera di Servodidio, ad esempio, e troverete che aveva sempre avuto molto senso pratico ed attenzione ai suoi interessi, ma il suo scopo ultimo era la salvezza dell’anima, non la conquista di Natura.”
La faccenda di conquistare Natura?” ha detto Technology “Ci pensava fin da quando eravamo giovani. Io credo che abbia preso l’idea dal padre adottivo o da uno degli amici di lui, ma per quanto ne so non ci ha dato peso fino a non molto tempo fa. Posso sbagliami, sapete, non lo conoscevo molto bene a quei tempi. Io mi occupavo delle mie cose, sapete, costruire chiese e fortezze, mulini, robe così. Non ci siamo frequentati molto finquando non siamo stati entrambi coinvolti nella faccenda del carbone. Ci facevamo entrambi, ma io ero anche procacciatore e lo potevo fornire più a buon mercato di chiunque altro perché ero l’unico che sapeva come usare il vapore; nessun’altro sapeva come fare. Per questo diventammo amici e ci siamo davvero divertiti un sacco insieme. E di tanto in tanto, quando era fatto ben bene, mi diceva che Natura doveva appartenergli e che un giorno o l’altro avrebbe arruolato un esercito per conquistarla.
A me non me ne sarebbe importato niente, se non fosse stato per gli affascinanti problemi tecnici che Uomo mi poneva. Aveva capito come facevo a procurare tanto carbone così a buon mercato ed aveva intuito che poteva usare gli stessi aggeggi nella sua guerra contro Natura. Per me, sapete, era solo un gioco. Per Natura o contro Natura, non mi fa differenza: A me, datemi un problema difficile, lasciatemici lavorare e sono felice. Di tutto il resto non mi può fregar di meno
.”
Ma non era un gioco per lui. Mi pare che fosse il 1774 quando mi mise seriamente a lavoro sul suo progetto. Ricordo che cominciò ad arruolare dei mercenari e ad accumulare denaro ed attrezzature di ogni genere per la guerra. E voleva soprattutto armi da fuoco e macchine a vapore che erano il top dell’epoca. Così mi chiese di far funzionare fabbriche di ogni genere, ferrovie, navi a motore e tutto il resto. Già alcuni dei suoi avevano da tempo varcato il confine e preso parti di territorio, ma fu solo alla fine del diciottesimo secolo che l’invasione cominciò in modo massiccio e sistematico. A quei tempi eravamo spesso insieme in prima linea, in mezzo ai soldati che lui arringava parlandogli del glorioso futuro dell’umanità quando avesse conquistato Natura. Ed i soldati lo adoravano e subito davano di piglio agli strumenti ed alle armi e si lanciavano alla conquista di altri territori“.


Gli anni del trionfo.

Fu nel 1859, ricorda Technology, che Uomo usò per la prima volta il petrolio. “Aveva appena avuto la sua lite più violenta con suo padre, a proposito di quel Darwin; in effetti da quella volta i due non si sono parlati mai più. E Uomo era ancora estremamente agitato quando venne a sapere che quel tale, Edwin Drake mi pare, aveva trovato in Pennsylvania qualcosa di ancora meglio del carbone. Naturalmente Uomo lo volle provare subito ed io anche e – Hey! – quella si che era roba! Continuammo ad usare il carbone, naturalmente, anche tanto e più tardi anche gas ed uranio, ma niente, assolutamente niente era come il petrolio!
Ma la cosa principale fu che Uomo capì che quello era esattamente ciò che gli serviva per completare la sua conquista. I suoi avevano già preso molto, allora, ma non tutto, forse nemmeno la metà e Uomo aveva problemi anche a controllare territori già conquistati. C’era guerriglia dietro le linee, e problemi di ogni tipo. Lui era sempre allo stato maggiore incitando i suoi ufficiali e pensando sempre a come fare a vincere la guerra una volta per tutte. “La devo avere Tech – mi diceva quando era stanco e si rilassava con una flebo di petrolio – Ho conquistato la distanza, la terra, la superficie del mare, ma non è abbastanza. Io voglio tutto!” E, sapete, ci è andato molto, molto vicino.”
Il petrolio era la chiave del successo – Spiega Clio – Non era solo Uomo a farsi di petrolio; tutti i suoi lo usavano e nei tempi brevi il petrolio è una droga incredibilmente potente: conferisce a chi lo usa un slancio ed un’energia che bisogna vedere per poterci credere!  Intere province di Natura che erano rimaste inespugnabili per un secolo caddero al primo attacco non appena i soldati di Uomo seppero come usare il petrolio“.
Il risultato fu che intorno agli anni 1960 la conquista era praticamente completata. Restavano, solo dei presidi arroccati in zone particolarmente impervie ed un po’ di guerriglia partigiana, ma niente di preoccupante. Uomo ed i suoi erano convinti che, oramai, fosse questione di poco e che presto Natura sarebbe stata conquistata completamente e definitivamente.
Ma quello fu anche il periodo in cui tutti quegli anni di abuso di carbone, di petrolio e d’altre sostanze tossiche cominciarono a presentare il conto.


Gli anni del declino.

Non ricordo quando accadde esattamente – racconta Technology – ma ci fu una lite fra gli spacciatori. Quelli che avevano la roba migliore erano degli arabi che ad un certo punto si incazzarono e per un po’ smisero di venderlo. Così lui si rivolse ad altri, ma venne fuori che il tizio della Pennsylvania era fuori gioco da tempo e che anche i suoi amici del Texas e della California non ne avevano più abbastanza. Così Uomo andò in crisi d’astinenza. Che momenti! Lo portammo in ospedale ed il dottore lo spedì subito in riabilitazione“.
I documenti del periodo della riabilitazione sono commoventi – ci ha detto Clio – Cominciava a disintossicarsi ed a convincersi che ridurre le dosi era cosa saggia da fare. Ma poi, alla prima difficoltà un po’ seria, ricominciava e dovevano riportarlo in ospedale. Intanto la guerra contro Natura andava peggio perché anche l’altra parte stava modernizzando le sue tattiche. Circolavano indiscrezioni su trattative per un cessate il fuoco, o addirittura per un trattato di pace fra lui e Natura.”
Quando andavo a trovarlo in clinica – narra Technology – era sempre stanco. Pareva vecchissimo, come suo padre che però era morto a più di 1.400 anni. Era anche depresso e parlava solo dei suoi malanni. Io credo che in quel periodo avrebbe potuto smettere, tirarsi fuori dalla droga e raddrizzare la sua vita. Davvero pensavo che avrebbe potuto farcela e per aiutarlo gli portavo dei pannelli solari, delle case passive, dei contraccettivi… giocattoli così, tanto per interessarlo a qualcos’altro che il petrolio e la conquista.  Sembrava che gli piacessero e con gli altri amici eravamo pieni di speranza per lui; ma non andò così”.
Ricordo bene l’ultima volta che andai a trovarlo in riabilitazione. Mi dissero che se ne era andato, così corsi a casa sua e lo trovai circondato da un nugolo di prestigiatori che dicevano di aver trovato il modo di rendere inevitabile una crescita economica infinita. Lui era euforico, rideva e dava gran pacche sulle spalle a tutti, parlando come un fiume di grandi idee e di ancor più grandiosi progetti. Apparentemente era tornato quello di una volta, ma ricordo come fosse ieri lo sguardo di Scienza, che se ne stava sola in un angolo. “Che c’è Scienzy? Perché fai quell’aria da menagramo? “ Le chiesi. Io, lei e Uomo eravamo stati come fratelli per secoli. – Non lo vedi? – Mi rispose – non mi meraviglia, sei sempre stato un superficiale, ma ti dico che Uomo si è fritto il cervello. Quello che dicono quei tizi non ha senso e lui blatera per convincere sé stesso.- Mai parole mi fecero più male di quelle! Oh, certo, dopo abbiamo fatto ancora tante cose insieme a Scienzy, quando trovammo il Bosone, per esempio, che sballo! Una festa fantastica, ma qualcosa fra noi si era rotto per sempre ed infatti le cose cominciarono ad andare di male in peggio.”

Gli ultimi anni

Gli ultimi anni della carriera di Uomo come astrazione della razza umana furono travagliati.
Malgrado le armi sempre più potenti ed i soldati sempre più numerosi, la guerra contro Natura non andava bene.- Spiega Clio –Le truppe di Uomo controllavano tutti i territori principali e le città, ma c’erano rivolte ovunque. Batteri antibiotico-resistenti, erbe infestanti inattaccabili dai diserbanti, tempeste, terremoti e via di seguito. La battaglia di Fukushima, ad esempio, fu un disastro per Uomo”.

 Il morale delle truppe era sempre più basso e molti non erano più tanto convinti di quel che facevano. C’erano anche diserzioni; gente che abbandonava il fronte, o addirittura che passava bellamente dall’altra parte. Quelli che restavano lo facevano per abitudine o, soprattutto, per soldi ed i soldi stavano diminuendo. Fra il costo della guerra, quello per controllare e continuamente fortificare il territorio, il folle tenore di vita di Uomo ed il costo esorbitante della sua droga, Uomo era in grossi problemi finanziari. Ci sono buoni motivi per ritenere che fu per fronteggiare queste spese che durante gli ultimi anni della sua vita Uomo finì coinvolto in una spirale di debiti e di truffe.
Nel frattempo, Uomo stava restando sempre più isolato. “Si accompagnava sempre più spesso a gente davvero losca, oppure a pazzi visionari, mentre aveva voltato le spalle alla maggior parte degli amici di un tempo – afferma l’anonima fonte citata sopra – Con Arte, Letteratura e Filosofia aveva già da tempo smesso di parlare perché gli ripetevano che doveva smettere di strafarsi. Ma anche con altri…. Ricordo l’ultima volta che Scienza venne a trovarlo. Era molto in ansia e voleva parlargli della situazione dell’atmosfera, ma lui la buttò letteralmente fuori di casa e le sbatté la porta in faccia urlando: – L’atmosfera è mia, cazzo! Ci faccio quel che cazzo mi pare con la mia roba, traditori voltagabbana! Questi vogliono tornare nelle caverne!” Poi ebbe un collasso e lo portammo a letto. Ultimamente scenate così erano diventate routine.
A quanto pare, l’ultimo a vedere vivo Uomo è stato il suo vecchio amico Technology. “ Sono andato a casa sua lunedì pomeriggio, ricorda, ci andavo molto spesso e si parlava del più e del meno. Quella volta cominciò a vaneggiare di supercomputers onniscienti, di corpi robotici immortali, di resurrezione dei morti sotto forma di softwhere e robe del genere.
“Ascolta Uomo, gli dissi, se ti interessa questa roba devi parlarne con Religione. Immortalità ,onniscienza, resurrezione ecc. sono il suo campo, non il mio. Ma avevano rotto da tempo e lui non ne voleva più sapere di lei. Così cambiò discorso e cominciò a lamentarsi che il petrolio che gli avevo portato dal North Dakota era un vero schifo. “Lo so bene, gli risposi, ma cosa vorresti che facessi? Io posso pomparti fuori quel che c’è, non quel che vorresti. Questa è la roba che rimane e se non ti piace faresti meglio a farti durare quel poco di brent che ancora rimane. Allora partì con una delle sue scenate lamentose. Mi disse che era colpa mia se il petrolio era sempre meno e sempre più cattivo, colpa mia se la guerra andava male, colpa mia se non avevamo conquistato Marte, e via di seguito. Quindi uscì sbattendosi dietro la porta e non lo ho più visto vivo. Avrei dovuto andargli dietro e parlargli; raccontargli un’altra favola sui viaggi interstellari o sulla macchina del tempo. Forse si sarebbe calmato e sarebbe ancora vivo. Ma in fondo per cosa? Che significato aveva più la vita per lui? A me manca il più grande amico di sempre, ma lui, forse, sta meglio adesso,”

Una travagliata eredità

L’improvvisa morte di Uomo lascia molte domande in sospeso.
Quando Servodidio morì di arteriosclerosi – Spiega Clio – Tutti sapevano chi ne avrebbe ereditato il ruolo. Anzi, già da molto tempo Uomo aveva sostituito suo padre nel ruolo di immagine idealizzata dell’umanità e ne gestiva la grande eredità. Invece Uomo è morto senza testamento e sono parecchi gli aspiranti alla successione. Inoltre, la sua eredità è nel caos più totale e ci vorranno decenni per capire se davvero ha lasciato qualcosa ed a chi”.
In attesa della conclusione delle indagini, l’Autorità Garante del Fato, Ananke, ha diramato un succinto comunicato stampa che riportiamo in integrale:
Prego tutti di accettare i sensi della mia simpatia per la tragica fine di Uomo, colui che avrebbe voluto conquistare la Natura. Colgo l’occasione per consigliare ai figli umani di Gaja di procedere alla scelta della loro prossima immagine collettiva in modo che risulti meno megalomane ed autodistruttiva”.

Una recente immagine di repertorio di Uomo

Crisis What Crisis? Reloaded.

ombrellone crisis

Ovvero: ….DOVE DIAVOLO ERAVATE FINITI?

E’ una domanda che ho già ricevuto un paio di dozzine di volte in questi primi giorni di tests ed appetizers (Crisis Reloaded è ancora in via di definizione, perfezionamento e lo sarà per un poco).

Due parole, quindi, sono necessarie.

Intanto: Perché me n’ero andato, dopotutto? Beh, innanzitutto perché avevo percepito, ampiamente in anticipo, la brutta china verso la dozzinalità che aveva preso il portale che ci ospitava. Una china che si basava, in primo luogo sul NON riconoscimento del valore principale di un portale di blog professionali: I BLOGGERS.

Io e Debora eravamo dei privilegiati, per via dei risultati in termini di visibilità e traffico generato sul Portale. Ma TUTTI gli altri bloggers erano sottoposti a vere vessazioni, vedevano ridimensionati i contratti, gli si chiedeva un ritmo forsennato di produzione di nuovi post, gli si chiedeva di seguire in modo praticamente obbligatorio le parole chiave che le strategie di SEO avevano individuato… Il tutto, OVVIAMENTE, era da me sentito come profondamente ingiusto e foriero di un rapido degrado della qualità dei post e della piattaforma stessa. Insieme a pochi altri imbastimmo un vero e proprio sciopero, o almeno così credevo. All’atto pratico, con le scuse le più varie mi ritrovai a combattere una battaglia solitaria, di cui, dopo un poco di tempo mi stancai. Anche perché non aveva molto senso combattere per diritti che le persone interessate non ritenevano tutto considerato, così importanti. Continuai quindi a scrivere ancora per un poco, fino a che quasi esattamente tre anni fa, chiesi a blogosfere di ridiscutere il contratto su nuove basi. La ma prevalente intenzione era da un lato far valere il fatto che ormai DA ANNI, eravamo in testa alla classifica dei blog nazionali, dall’altro evidenziare che avevamo raggiunto e stabilmente superato tutti i target prefissi e ci meritavamo, dopo quattro anni, un riconoscimento del lavoro svolto. La risposta fu l’estromissione, dall’oggi al domani dal blog, tanto che dovetti affidare il mio post di commiato a Debora.

Debora continuò ancora per un anno e mezzo in solitudine e poi fu chiamata, ormai lo sapete, ad altri incarichi.

I nostri rispettivi contratti ci vincolavano per  un anno a NON intraprendere attività nello stesso settore e di conseguenza, per poter aprire il blog, abbiamo dovuto aspettare che decorressero tali termini.

Si si si va bene.

MA che avete combinato in tutto questo tempo? Beh, innanzitutto, per quanto mi riguarda, mi sono morso le mani: il periodo che va dal Settembre 2011 ad oggi è stato un ininterrotto e veemente susseguirsi di vergognose bugie, larghe intese, vaste menzogne, infamie vere e proprie. Mai come in questi anni ci sarebbe stato da scrivere articoli ed articolesse succulenti che provassero, nel loro piccolo a sbugiardare la vulgata ufficiale. Eh si, perché MAI come in questi ultimi due o tre anni è rifulso il pensiero unico, sostanzialmente totemico, profondamente medioevale nella sua essenza di deliberata distorsione della realtà prona ai desiderata di una piccola percentuale, più o meno consapevole, della popolazione.

In un paio di casi ho scritto qualche post bello ricco e Debora me ne ha pubblicato qualcuno ( e qualcun’altro è stato pubblicato da altri blog in giro per la rete).

A parte mordermi le mani, però ho fatto diverse cose: in sintesi sono diventato insieme ad alcuni amici e compagni di avventura uno di quei piccolissimi investitori e produttori di energia rinnovabile che tanto vengono infamati in questi mesi ( E’ tutta colpa loro se l’energia elettrica costa tanto, ed è tutta colpa dell’energia elettrica cara se le imprese italiane non sono competitive, quindi la colpa della crisi E’ MIA e dei biechi speculatori come me). Abbiamo continuato, come Eurozev, a fare quello per cui eravamo nati, arrivando, nell’Agosto 2012, a far approvare una legge ( trasformata in un comma di un articolo del decreto crescitalia, articolo 17 terdecies) che  CONSENTIVA IL RETROFIT ELETTRICO NEL NOSTRO PAESE. Forse il primo vero caso di una legge nata da una proposta dal basso,  di democrazia diretta insomma.

Nel frattempo, comprati a varie aste i mezzi elettrici del Comune di Firenze (dimenticati da LUSTRI fino a fare, letteralmente, la borraccina in un piazzale del Comune) ci siamo messi in animo di rimetterli in strada per usi turistici e di trasposto merci. A questi si sono aggiunti altri 27 scooters Oxygen Cargo e con questa flotta siamo probabilmente diventati i gestori della più grande flotta di mezzi elettrici della Regione. Ovviamente l’abbiamo fatto nel bel mezzo della peggiore Crisis di tutti i tempi e ne stiamo subendo le conseguenze. Ma non demordiamo. Per finire, come a qualunque cittadino, ci si è imposta un scelta: non si può, infatti, essere sempre equidistanti e sopratutto al di fuori della mischia. Io e Debora ci siamo quindi impegnati politicamente. Io ho fondato un meetup a Signa e Lastra a Signa ( due cittadine di circa 20.000 abitanti ciascuna) l’ho seguito nei primi mesi difficili e poi ho lasciato che crescesse e si sviluppasse secondo coscienza capacità e volontà dei suoi membri ( e direzioni stile e modi che non condividevo, ma…è la democrazia, bellezza).

Debora è addirittura entrata come responsabile comunicazione web in parlamento. Perchè vi racconto queste cose? Perché è una spiegazione DOVUTA: siamo persone tridimensionali e, prima che me lo chiediate voi, ve lo voglio raccontare io.

Per tornare a questo blog, comunque, ve lo anticipo fin d’ora: SE non volete farmi inferocire ( e sono guai) NON fate partire la solfa: “voi grillini…” qualunque sia il motivo, la scusa, il pretesto. Io NON sono un grillino: non condivido molti e seri punti del modo di parlare, fare, agire e pensare dei leader del movimento. SE sono entrato, per un breve periodo attivamente, nel movimento stesso, se addirittura mi sono candidato alle Europee era perché, appunto tale era, un movimento in una morta e stantia palude dove niente, a parte le mosche ed altri fastidiosi e ripugnanti esseri si muoveva. UN movimento che, dopo decenni, ha portato cittadini VERI del nostro paese in parlamento, pregi e difetti, a volte enormi ed evidenti, sia gli uni che gli altri. Si può essere nel movimento 5 stelle, condividere non statuto, 5 stelle etc etc e NON essere “Grillini”? Certo, almeno finché non vieni buttato fuori…La gratitudine a chi ha tirato su l’ambaradan, insomma, non mi impedisce di pensare ( magari male) con la mia testa e criticare quel che non mi piace ( e succede spesso) o che mi piace ( e pure questo succede, anche se ultimamente un poco meno spesso) in quel che fanno dicono o non dicono i due zazzeruti ed un poco attempati leaders.

QUINDI, non abbiate dubbi: qualunque cosa scriverò o non scriverò nascerà da un mio personale convincimento e non da qualche ordine di scuderia o complicata strategia comunicativa. Ve lo devo e ME lo devo. In particolare, resto convinto che non ci sono modi gradevoli di dire cose sgradevoli ma anzi il modo più corretto di esprime il proprio pensiero è con un poco di caustica ferocia che a noi toscani, tra l’altro, piace non poco.

A tal proposito, vengo alle dolenti note. Debora, aveva svolto il suo lavoro, per quasi un anno e mezzo, in modo estremamente defilato, senza mai cercare di comparire  e senza mai essere considerata/intervistata dai media. Probabilmente pensava quindi di non essere attenzionata in modo particolare. Si sbagliava: Circa due settimane fa una sua battuta su twitter, non felicissima ma direi assolutamente comprensibile, l’ha trasformata per un giorno in un bersaglio. E’stata vittima di un vero assalto mediatico, che ha dimostrato, se ce ne fosse bisogno, quanto si sia infastidito il sistema della presenza, per la prima volta in anni ed anni, di una VERA forza politica critica all’interno del parlamento. Quel che ho scritto, a caldo, sulla mia pagina facebook qui l’ho poi ribadito, in modo credo più efficace, il giorno dopo. Riporto la frase qui per comodità:

Il Colera passa. I Gava restano. E’ quindi vero che se ne vanno sempre i migliori.” A tutti gli stracciatori di vesti, per la battuta di Debora, Il Corriere della Sera compreso, affido questa battuta di uno dei più grandi giornalisti di tutti tempi, battuta peraltro inserita dal Corriere stesso tra le migliori di sempre del giornalista. Cari sepolcri imbiancati, fatevene una ragione, il politically correct, in un mondo di politici (e di POLITICA!!!) tutto fuorché corretti non solo è impossibile. E’ SBAGLIATO. Ringrazio Daniela per la citazione.

Continuo a pensarla cosi e, per quel che vale non cambierò idea in futuro. Viviamo in un peculiare medioevo dove da un lato si danno spallate micidiali alle istituzioni ,distruggendone i valori fondanti, dall’altro si fanno gli occhi alle pulci, insomma si sta attenti ad una frase. Inopportuna, forse, ma che rispecchia il disastro provocato, a giudizio di un numero probabilmente maggioritario dei cittadini, da una classe politica pronta ad ogni compromesso, larga intesa, nuovo inciucio, pur di mantenere saldo il controllo, ovviamente nel superiore rispetto delle istituzioni, identificate, anche dai media, con loro stessi.

Si. va bene va bene ma questo che c’entra con Crisis? C’entra: Perché Debora, l’avrete vista, è annoverata tra gli autori del Blog, come ai vecchi tempi. Ma non posso dirvi, è una persona libera ed indipendente, quando come e se vorrà tornare a scrivere, dopo quello che è successo, qualche cosa sul blog. Crisis , in tutta la sua vita, non è mai stato un blog comdo, accondiscendente, gentile, delicato. Abbiamo cercato sempre di parlare alla testa dei lettori ma senza dimenticarci che hanno ( ed abbiamo) una pancia, un cuore, un anima.

Non è facile farlo sapendo che ti aspettano al varco. Per ora quindi dovrete reggere il sottoscritto, in ( poco) beata solitudine. Per consolazione però posso dirvi che questo con buona probabilità, sarà il primo ed unico post cosi chilometrico: i tempi sono cambiati, do per scontato che, almeno all’inizio mi leggerete (SE mi leggerete) in quattro gatti , piuttosto edotti e quindi NON ripartirò dal caro babbo come feci in centinaia e centinaia di articoli su Crisis nel periodo 2008-2011. Il secondo tempo della Crisis richiede tempi brevi, post ficcanti, analisi semplici. VI metterò la pulce nell’orecchio con qualche link a supporto di quel che scrivo. La voglio dire tutta: HO MENO TEMPO!!! Mi toccherà essere breve e, spero, efficace. Starà a voi, confutare, condividere, approfondire. …

Basta mi cheto!!! Un saluto a tutti.