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Trappola 1: buoni e cattivi.

Di Jacopo Simonetta.

lavagna-buoni-e-cattiviAi bambini si insegna che ci sono buoni e cattivi, sarebbe difficile fare diversamente. Ma il problema è che molti mantengono questo modo di pensare anche da grandi e questo è un problema serio, fra i tanti altri.    Il fatto che se “A” è cattivo, “B” nemico di “A” deve essere buono traspare spessissimo nell’atteggiamento di persone anche di ragguardevole cultura.   Quel che è peggio, in quello di persone di ragguardevole potere.
Forse l’esempio più macroscopico e drammatico è stato il parziale collasso dell’impero sovietico.   Dopo 50 anni di Guerra Fredda, il fallimento del comunismo è stato letto dai più come la dimostrazione della validità del capitalismo.   Che potessero essere sbagliati entrambi ha sfiorato ben poche e del tutto marginali meningi.   Oggi si cominciano a pagare le conseguenze di questo catastrofico errore.
Un esempio meno drammatico, ma istruttivo, ci viene dal discorso tenuto da Sergei Lavrov alla 31 sessione del Consiglio sui Diritti dell’Uomo tenutosi a Ginevra il 29 febbraio 2016.  Un discorso che è stato accolto con rabbia od entusiasmo dalle opposte fazioni.   A mio avviso un discorso interessante proprio per verificare come si può agevolmente mentire dicendo il vero.
Vediamo, in sintesi che ha detto:
1 – Le “primavere arabe” hanno portato disastri umanitari, anziché libertà e benessere. Vero (con la parziale eccezione della Tunisia e solo per il momento), ma lo si sapeva da subito.   Le rivolte sono nate per l’esasperazione di situazioni maturate nei decenni ed afferenti perlopiù alla sovrappopolazione.   Rovesciare  regimi corrotti e più meno feroci non poteva certo risolvere la situazione.
I francesi e gli inglesi (con il supporto USA) hanno sostenuto la rivolta in Libia ed i russi hanno sostenuto il governo in Siria.   Non mi sembra che i risultati siano esaltanti in nessuno dei due casi.
2 – I Diritti dell’uomo vengono regolarmente strumentalizzati per fini politici. Vero anche questo. Gli occidentali non hanno infatti lesinato aiuti a personaggi del calibro di Saddam Hussein e Gheddafi, quando gli facevano comodo, per poi farli fuori quando lo hanno ritenuto opportuno. Quando la Russia ha semi-distrutto la Cecenia abbiamo lasciato fare perché ci faceva comodo, mentre ci siamo precipitati in Kosovo, sempre perché ci serviva.  Del resto, non penso proprio che Putin e Lavrov abbiano grande stima di Assad, ma per ora gli è utile. Lo stesso hanno sempre fatto e fanno i governi “imperialisti” in senso molto lato.
Ci sono alternative?   Non lo so, ma non è rinfacciandoci l’un l’altro di fare le stesse cose che troveremo una soluzione. E, d’altronde, in Kosovo come in Cecenia e altrove, è vero che una potenza imperialista si è imposta con la violenza, ma le truppe sconfitte non erano certamente delle dame di carità.
3 – In Europa orientale ed in particolare in Ucraina e Polonia stanno risorgendo partiti neonazisti fanaticamente anti-russi che le autorità europee tollerano. Vero anche questo, come è vero che la Russia intrattiene rapporti di stretta collaborazione con Forza Nuova, Fronte Nazionale, Jobbik ed altri partiti apertamente filo-russi.  Svoboda ha mandato miliziani anti-russi nel Donbass, mentre Forza Nuova ne ha mandati a sostegno dei filo-russi.    Chi sostiene l’estrema destra fascistoide in Europa?
4 – La Turchia arma i miliziani dell’ISIS. Di questo sono personalmente convinto, ma non può darsi per certo.   Diciamo che è probabile, perlomeno fino ad un certo punto.   E certamente la Turchia sta giocando su molti tavoli contemporaneamente con il duplice scopo di far fuori sia i curdi che Assad. Ma l’aereo russo abbattuto dai turchi non stava bombardando posizioni dell’ISIL, bensì i ribelli turcomanni. Una delle tante milizie etniche afferenti al cosiddetto “Esercito Siriano Libero”. Definiti in occidente “ribelli moderati”, ma sulla cui moderazione mi permetto di avere dei dubbi. Certo, dai dati disponibili risulta che circa l’80% dei civili li ha ammazzati il governo, ma forse solo perché è l’unico a disporre di aviazione ed artiglieria.
Alla fin fine, la “moderazione” dipende prevalentemente da due fattori. Uno militare: quale è il volume di fuoco di cui disponi? Il secondo è politico: a chi e quanto fai comodo?
Basti pensare che fino poco tempo fa ci sentivamo dire che l’Arabia Saudita è un paese moderato! Mentre da qualche mese comincia a diventare moderato l’Iran.   Staranno cambiando le alleanze, oppure i governi in questione?
5 – Gli occidentali sono degli ipocriti che dicono di voler accogliere i profughi per poi maltrattarli in modo che smettano di venire. Verissimo anche questo, ma come mai il flusso di profughi aumenta con l’avanzare delle truppe di Assad?   E come mai i profughi siriani che arrivano in Russia poi cercano di arrivare in Scandinavia?  Certo bombardamenti e combattimenti non sono l’unico fattore in gioco. Molto del flusso è infatti prodotto dai turchi per fare pressione sull’UE.   Ma è anche vero che molti siriani temono il ritorno dell’ordine quanto e più del disordine. Non dimentichiamoci che tutti i fattori scatenanti la rivolta del 2011 sono uguali o molto peggiori di allora e che l’unico modo realistico per imporre l’ordine pubblico in una simile situazione è il terrorismo.
Con ciò i russi sono cattivi e noi buoni?   Oppure viceversa?   Magari nessuno dei due.   Allora, siccome sono tutti cattivi sono tutti uguali? Neppure.
Intanto se i buoni scarseggiano alquanto, esistono comunque i cattivi ed i pessimi, ma soprattutto esistono gli intelligenti ed i fessi. Ancor più, le stesse persone e gli stessi governi fanno a volte cose intelligenti ed altre cose stupide.   Infine, ci sono cose che giovano il mio Paese e cose che lo danneggiano e non sta ai governanti esteri provvedere alle nostre necessità, bensì ai nostri.

Il populismo è di moda, ma sappiamo cos’è?

 

George OrwellOggi  “pupulista” è un insulto e lo era spesso anche in passato.   Eppure proprio questa eterogenea matrice ha prodotto l’unica seria opposizione a quegli ideali di “progresso” perseguendo i quali siamo giunti esattamente dove siamo oggi.

Con questo non intendo certo idealizzare i populisti del passato.   Chi ha vissuto in un paese ancora 40 o 50 anni fa, ha un’idea di quando schiacciante può essere quella “common decency” tanto cara ad Orwell.   Ma tengo a far presente è che il populismo odierno ha ben poco in comune con quello del passato.   In particolare per la tendenza che i movimenti populisti odierni hanno per i capi autoritari, le fantasie nazionaliste e l’ assistenzialismo di stato.   Tutti elementi che i populisti del passato disprezzavano profondamente.

Una differenza che probabilmente dipende in parte del fatto che i movimenti del passato sorsero ed insorsero a difesa di una tradizione antica e, all’epoca, ben viva.   Una tradizione che la trasformazione dei lavoratori in proletari o consumatori, a seconda dei casi, ha completamente distrutto, lasciando un sentimento di rivalsa che non riesce ad avere costrutto.

Il populismo ieri.

A scuola, sembra che il storia del pensiero politico moderno si riassuma nello scontro fra due grandi scuole: quella liberal-capitalista e quella socialista che né è uscita sconfitta.   La realtà è, come sempre, parecchio più complicata.

Tanto per cominciare, le due citate scuole di pensiero non erano poi così antitetiche.   Condividevano infatti una comune ideologia di fondo: il progresso inteso come inarrestabile processo di miglioramento della condizione umana.   Del resto, entrambe si rivendicavano legittime eredi dell’Illuminismo, visto come la grande rottura fra un “prima” fatto di miseria morale e materiale, oscurantismo, persecuzione e quant’altro; ed un “dopo” proiettato in un futuro radioso.

Dunque lo scontro fra le due scuole, non di rado sanguinoso, fu sostanzialmente su quali fossero i mezzi più efficaci per raggiungere lo scopo comune.   Se mediante un’accumulazione di capitale privato oppure di capitale statale, se tramite una liberalizzazione delle attività economiche, oppure una pianificazione delle medesime, eccetera.   Ma per entrambe contrastare il progresso era affare di aristocratici parassiti, nostalgici, romantici perdigiorno, retrogradi, corporazioni oscurantiste, borghesi bigotti, masse abbrutite dall’ignoranza o nemici del popolo, secondo il caso.

In una serie di post pubblicati su “Effetto Risorse” (qui, e qui) ho cercato di tracciare l’origine di questa singolare visione del mondo.   Qui vorrei accennare invece a quelle “forze oscure della reazione in agguato” che le si opposero.

Secondo la vulgata, in prima fila ci sarebbe stata l’aristocrazia molle e parassita dell’”Ancien régime”, retaggio di un mondo feudale sinonimo di ogni orrore.   Solo che, sorpresa, l’Ancien Régime era quanto mai moderno.   Ed era nato proprio dallo sforzo di molti stati di chiudere definitivamente i conti con gli ultimi strascichi di una tradizione feudale oramai decotta.   La modernità, teorizzata e caldeggiata dai progressisti, nella seconda metà del XVIII secolo erano gli stati nazionali retti da autocrati “illuminati”.   Vale a dire promotori a tempo pieno di quella rivoluzione industriale che cominciava a delinearsi.   Del resto, le grandi famiglie dell’epoca erano composte perlopiù da banchieri, industriali ed alti funzionari.   Le proprietà terriere ed i castelli in qualche caso erano una pittoresca eredità, in altri un acquisto recente destinato a dare lustro a nomi e cognomi privi di storia.

Chi, invece, si oppose fieramente, da subito e per oltre un secolo alla visione progressista del mondo fu un’eterogenea accozzaglia di movimenti in cui confluirono e defluirono personaggi molto diversi.   Anche un certo numero di latifondisti ed intellettuali certo, ma principalmente artigiani, operai e contadini proprietari della terra.   Ivi compresa parte della piccola aristocrazia di campagna, marginalizzata ed impoverita dallo sviluppo dell’industria e della finanza.

rivolte luddisteUno dei primi e più famosi di questi movimenti fu quello dei “Luddisti” che sfociò in vere e proprie sommosse represse nel sangue.   Lo scopo che animava questi ribelli era soprattutto la salvaguardia della dignità del lavoro artigianale e manuale.   La meccanizzazione e la specializzazione dei ruoli in fabbrica erano visti infatti come degradanti per i lavoratori.   Ma ancor più era avversata l’istituzione del lavoro dipendente salariato.

Oggi che sempre più gente anela ad un salario che non può avere sembra incredibile.   Ma fin’oltre la metà del XIX secolo l’imposizione del regime salariale era visto da molti dei diretti interessati come una vera e propria forma di schiavitù.

Solo in alcuni casi da questi movimenti nacquero dei veri partiti, come il People’s Party in USA ed il Narodničestvo in Russia, spesso confusi con partiti socialisti.   Ma al contrario di questi, i populisti vedevano nella grande industria, nella meccanizzazione ed elettrificazione nient’altro che potenti mezzi per meglio proletarizzare e sfruttare i lavoratori.

Come fondamento dell’edificio sociale proponevano non già la dittatura del proletariato od il benessere, bensì quell’insieme di valori e comportamenti radicati nella tradizione popolare che davano identità, struttura sociale e resilienza alle classi lavoratrici.   Difendevano quindi la proprietà privata e gli antichi diritti d’uso civico;  avversavano invece i monopoli ed il latifondo, come pure la statalizzazione dei mezzi di produzione.   In alternativa, tentarono di costituire cooperative che quasi sempre fallirono perché avversate sia dai liberali che dai socialisti, sia pure per opposte ragioni.   Rifiutavano l’ingerenza dello stato, come anche dei sindacati di partito, nelle loro faccende, preferendo organizzarsi autonomamente in strutture di remota tradizione e spesso divenute illegali come le ghilde, le confraternite e le società di mutuo soccorso.

StalinSicuramente il più tragico evento legato a questa tradizione fu l’Holomodor (dai 3 ai 9 milioni di morti secondo le stime) con cui tra il 1932 ed 1933 Stalin chiuse definitivamente la partita con la pretesa di contadini ucraini di rimanere economicamente autonomi.

 

Il populismo domani?

Nei due secoli che hanno preceduto la totale egemonia dell’ideologia progressista ci furono anche altri ed importanti movimenti politici, basti citare gli anarchici ed i monarchici, su barricate opposte.   Qui ho voluto rievocare fugacemente il populismo delle origini perché tutti noi stiamo scivolando giù per la china del “dirupo di Seneca” senza reagire.   Le ragioni sono molte e una fra queste penso sia che siamo terribilmente a corto di idee politiche; forse conoscere meglio il passato potrebbe stimolare la nostra creatività.

Purtroppo, il fallimento dei sistemi socialisti è stato erroneamente interpretato come la dimostrazione della giustezza del sistema capitalista.

Perfino il movimento ambientalista, che avrebbe potuto rappresentare la vera novità politica del XX secolo, si è dissolto nella matrice progressista, disgregato in un ala filo socialista (maggioritaria in Europa occidentale) ed una filo-liberale (maggioritaria in Europa orientale).

E man mano che diventa evidente che anche il capitalismo ha fallito e con lui il progressismo tutto, ci troviamo nel vuoto completo.

E dal vuoto, come diceva Gramsci, nascono i mostri.

neonazisti

 

 

Come il Trattato di Versailles? OXI, Yanis, molto molto peggio !!

Firma del trattato di Versailles
Firma del trattato di Versailles

Yanis Varoufakis, da quando è un ex ministro non si tiene più ( non che prima si trattenesse molto, si veda questo VECCHIO articolo del 2010) ed ha scritto, riportato da centinaia di media, che l’accordo discusso ( ed ora approvato) tra l’Unione Europea e la Grecia gli ricordava il Trattato di Versailles del 1919, per l’umiliazione imposta al più debole.

Ai tempi la Germania del Kaiser sconfitta dalla triplice intesa, ora la Grecia.

Bisogna dirlo con franchezza: ha torto.

E di gran lunga.

L’accordo raggiunto infatti contiene disposizioni e proposte più umilianti di quelle imposte alla Germania dopo una sconfitta in una guerra mondiale da lei provocata!

Intanto, nel trattato di Versailles si stabiliva che una apposita commissione sarebbe stata istituita per valutare le possibilità di ripagare le “famigerate “riparazioni” di guerra, da parte di una Germania del primo dopoguerra allo stremo con contorno di scioperi, ammutinamenti e vere e proprie insurrezioni armate.

Niente del genere è stato istituito per la Grecia. Nessuno ( tranne il fondo monetario internazionale) si è chiesto se come e quando la Grecia avrebbe potuto ripagare i debiti contratti con i privati e con le ormai infauste “istituzioni” ( aka: la troika).

Per capire il confronto e comprenderne, sopratutto l’attualità, vale la pena di studiare un poco.

Come potrete verificare da soli nel dettaglio, Il tema delle riparazioni di guerra andò avanti ancora per quasi due anni, fino all’accordo di Londra del 1921, con il quale la Germania si impegnava a pagare 50 miliardi di marchi oro, 12.5 miliardi di dollari di allora, ovvero circa 180 miliardi di dollari di oggi. Tale somma poteva essere pagata in beni ( acciaio, carbone etc etc) o in denaro.

Per raccogliere la cifra fu stabilita l’emissione di tre tipi di bond differenti di cui uno, fin dall’inizio, sostanzialmente un junk bond, ovvero già in partenza in default per mancanza di coperture a garanzia.

In pratica la Germania, a parte una prima tranche di pagamenti, per circa una decina di miliardi, andò in default quasi immediatamente, tanto che, in perfetta analogia con quanto proposto da Schaeuble su ispirazione, pare, di Juncker, riguardo alla cessione dell’intero demanio pubblico Greco ad un fondo privato con sede in Lussemburgo, in una conferenza a SPA nel 22, i Belgi ed i francesi proposero di prendere in pegno il distretto minerario della RUHR, come garanzia per una ripresa regolare del pagamento delle “riparazioni”. La Germania continuò, più o meno volontariamente a ritardare i pagamenti, sia in natura ( legno acciaio carbone) che in denaro finché nel Gennaio del ’23 la RUHR , dopo un voto unanime della Commissione per le riparazioni, venne in effetti occupata. L?occupazione non fù un affare per le potenze vincitrici: i 900 milioni di marchi oro ricavati servirono, in buona parte a coprire le spese delle forze di occupazione. I motivi dell’occupazione non furono però economici ma sostanziali: non si poteva pensare di creare un precedente che consentisse alle potenze sconfitte di rinunciare agli obblighi sanciti dal trattato.

In realtà l’Austria, l’Ungheria, la Turchia erano già state esonerate dai pagamenti per evidente impossibilità economica ed anche perché, essendo entità statali del tutto nuove, non potevano essere caricate di responsabilità degli imperi che le avevano precedute.

Per quanto riguarda la Germania, dopo l’esplosione della famosa iperinflazione ( quella delle banconote da 100 miliardi di marchi), era diventato evidente come non fosse più in grado di pagare alcunché. si istituì una nuova commissione delle potenze vincitrici il cui scopo era di definire, da un punto di vista meramente tecnico, la capacità di pagamento della Germania ed un modo di  stabilizzare il budget tedesco, l’economia e di definire un livello di riparazioni sostenibile , come dalle esatte parole del presidente della commissione “from a purely technical standpoint how to balance the German budget, stabilize the economy and set an achievable level of reparations”. In sostanza si stabilì un bell’ “aircut” sui bond “C”, i bond A e B vennero sottoscritti da varie istituzioni pubbliche e private e vennero stabilite nuove modalità di pagamento, un miliardo il primo anno e poi 2.5 miliardi negli anni successivi  affidate ad una apposita agenzia.

Era il cosiddetto piano Dawes, dal nome del suo proponente americano.

Nonostante i vari disastri provocati dal’iperinflazione della Repubblica di Weimar, il PIL tedesco del tempo era di circa 50 miliardi di marchi oro.

Quindi 1 miliardo di marchi era circa il 2% del PIL del tempo.

La Germania adempì ai suoi obblighi per qualche anno.

Nel 27, grazie all’indebolimento politico ed economico della Francia riuscì a riaprire le trattative e si arrivò ad un nuovo piano, il piano Young, nel 1929.

tale piano prevedeva un haircut massiccio, oltre il 50% e tempi di pagamento lunghissimi, fino al..1988!!*

In ogni caso, dopo ulteriori prestiti e qualche pagamento, nel 1933, con l’avvento del nazismo i pagamenti furono sospesi.

Alla fine, tenendo conto di quanto versato e di quanto ottenuto come prestiti obbligazioniari ( mai restituiti) Il quadro è il seguente( tratto da wikipedia):

Evento Miliardi di marchi Oro Miliardi di dollari Miliardi di dollari 2015
Offerta iniziale tedesca, 24 April 1921 50 (valore capitale)
or 200 in annualità (valore nominale)[42][95]
12.5 – 50[Note 2] 165 – 661
Schema di pagamenti di Londra, 5 Maggio 1921 132[43] 33[87] 436
A and B Bond dello Schema suddetto 50[42] 12.5[42] 165
Piano Young, 1929 112[73] 26.35[70] 362
Totale dei pagamenti tedeschi al 1932 19–20.5 [89][90] 4.75 – 5.12[Note 2] 82 – 89

Il totale, 20 miliardi di marchi oro, come si vede, arriva a meno della metà di quanto proposto dal governo tedesco nel 1921.

In realtà tra i vari bond A e B, prestiti ponti etc etc ( prevalentemente erogati da USA ed Inghilterra ma anche Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia)

La Germania ricevette tra 27 e 38 miliardi di marchi oro e quindi ricevette più denaro di quanto restituì sotto forma di riparazioni di guerra.

Questi prestiti ed obbligazioni, ovviamente, furono denunciati dal governo Nazionalsocialista e non furono mai ripagati.

in sostanza: non solo la Germania non pagò le sue oblbigazioni di guerra che in piccola parte ma anche quella piccola parte fu a carico delle potenze vincitrici e, in sostanza, ricevette aiuti a fondo perduto pari a almeno il DOPPIO DI QUANTO PAGATO.

In sostanza, al netto di quanto pagato, ricevette aiuti a fondo perduto pari a circa un 2-3% di PIL OGNI ANNO per oltre dieci anni fino al 1933, a fondo perduto!

Questo per quanto riguarda il famoso Trattato di Versailles che è considerato da tutti i libri di storia, alla base dei disastri economici del dopoguerra tedesco ed a la base, a causa dell’umiliazione subita dalla fiera Nazione, della salita al potere di Hitler e quindi, in ultima analisi, della Seconda Guerra Mondiale.

La prima cosa che salta agli occhi nel confronto è che le pur vendicative potenze vincitrici della prima guerra mondiale rimisero le decisioni sui pagamenti in mano a TECNICI, dotati di buonsenso e sopratutto con il mandato di definire pagamenti che fossero compatibili con l’economia tedesca.

Niente di tutto questo, ripeto, è stato fatto per la Grecia.

Analogamente alla privatizzazione dell’intero patrimonio immobiliare greco, come garanzia per i prestiti, le potenze vincitrici occuparono manu militari il distretto della Ruhr, senza tuttavia pretenderne l’alienazione. Anzi: dopo qualche anno fu restituito alla Germania.

La Germania, negli anni peggiori, pagò riparazioni di guerra pari al 2-3% del suo PIL in buona parte sotto forma di materie prime.

In realtà tenuto conto del massiccio programma di prestiti da parte delle potenze vincitrici, ricevette MOLTI più aiuti di quanto versato, specialmente per il fatto che i prestiti non furono mai restituiti. In sostanza, al netto di tutto, la Germania, durante il periodo delle riparazioni ottenne circa un 1-2% di PIL all’anno  per 12 anni, di aiuti. Alla fine, per come andò la storia, a fondo perduto.

La Grecia ha un debito che si avvia ad essere il 200% del PIL su cui paga interessi bassi ( e vorrei vedere: a che titolo si prestano pelosissimi aiuti “ad usura” ad uno Stato membro della CEE e perché non si girano al detto Stato gli utili ricavati da detti interessi?) intorno al 2%. QUINDI la Grecia, a parte ripagare, chi sa quando, questo impagabile debito, deve comunque almeno ripagarne gli interessi che tendono al 4% del suo PIL.

Ovvero il doppio di quanto richiesto all Germania come riparazioni annuali per aver scatenato una guerra mondiale.

Chiosa:

Il famoso Piano Marshall e l’abbuono dei debiti di guerra tedeschi dopo la seconda guerra mondiale furono la logica conseguenza della lezione appresa con le riparazioni del trattato di Versailles: inutili, costose per chi le chiedeva e, in ultima analisi, ottima scusa per fomentare disordini, push, e nuove guerre.

Il Piano Marshall prima di essere un atto di generosità ed acume politico, fu un atto di logicità.

La cosa, del resto, era ovvia anche prima che il patacrac si verificasse, si veda, ad esempio Keynes con il celeberrimo Le conseguenze economiche della pace.

Esiste, in giro, per sbaglio almeno un barlume di questo acume politico ed economico, sufficiente a comprendere che questo e solo questo serve OGGI alla Grecia, un nuovo piano Marshall?

Ovviamente servirebbe anzi: servirà anche all’Italia, alla Spagna, all’Irlanda, al Portogallo…ed a tutti gli altri tra non molto.

Ovviamente i governi di questi paesi si oppongono ad un”haircut” del debito che pure creerebbe un precedente a loro vantaggio.

per un motivo semplice: dovrebbero poi giustificare ai propri elettori il perché delle inutili e recessive politiche lacrime&sangue degli ultimi cinque anni.

*La Germania ha poi onorato l’ultima rata delle riparazioni nel 2010

Grecia: Il debito che non esiste

oplita ed euro
oplita ed euro

Cominciamo dall’inizio.

Nel 2010 si scopre che la Grecia ha truccato i suoi bilanci nascondendo complessivamente circa il 10% di PIL di debito.

Apriti cielo!! la Grecia diventa all’istante un paese-paria, lo spread schizza alle stelle, comincia l’odissea che ancora continua.

Un piccolo dettaglio: I Bilanci sono truccati in tutti i paesi europei.

Quanto e più di quelli greci.

La Germania, che ha il sistema bancario privato in mane pubbliche, li trucca più di ogni altro paese nella storia recente ( e meno recente).

Avete presente i bund con % di interesse negativo? Mi spiegate chi li comprerebbe, in condizioni anche non normali?

Ecco. Ed è solo un esempio.  Se vogliamo, potremmo parlare di quel 10-20% di Pil di debito tedesco nascosto sotto forma di obbligazioni “private”grazie all’equivalente della cassa deposito e prestiti Tedesca.   Grazie a tremonti che COPIO’ i tedeschi (esiste una sua diretta ammissione in merito) anche l’italia fa lo stesso gioco, per circa un 10% del PIL. Ne ho scritto con discreto successo un paio di anni fa.      Qui il bi & ba riassuntivo

http://borsaforextradingfinanza.over-blog.it/article-chi-sono-davvero-i-pigs-in-europa-di-pietro-cambi-115300702.html

IDEM la francia.

Sintesi:

TUTTI i paesi truccano i conti da mo’ e la Germania, quasi certamente, con percentuali piu’ grosse di quelle greche.

E con un sistema previdenziale e pensionistico notoriamente non sostenibile nemmeno nel medio termine se non con una politica di asservimento e di rapina del resto di europa. Esagerato? Magari. Date una occhiata da soli!!

Questo lato del discorso è scarsamente discutibile. La Grecia ha solo esagerato un poco troppo, causa cialtroneria e corruzione oltre il livello di decenza e, soprattutto di competenza. Se ci fischiano le orecchie è un bene.

Andiamo invece alla parte più discutibile. I Greci hanno DAVVERO, MORALMENTE; ed anche economicamente un DEBITO, un OBBLIGO nei confronti del resto d’europa? Teniamo fuori l’imf sia perché è solo una parte non rilevante del problema ( diciamo minoritaria) sia perchè è una banca e con le banche si hanno debiti in modo abbastanza noto e chiaro.

Di nuovo:

Scoppia lo scandalo dei conti truccati la situazione è già rognosa e i tassi e lo spread greco vanno fuori controllo.

La cosa era semplice: la BCE doveva comprare i titoli greci sul mercato primario e tenere bassi i tassi. Non lo poteva fare per via del regolamento cee istitutore ( ed ora riesce a comprare i bond sul mercato secondario solo con uno stratagemma).

I TEDESCHI si sono opposti, gli altri si sono accodati e questo è quanto.

Costava FORSE 50 miliardi di euro, stabilizzare per i 6 mesi, un anno necessari, i bond greci. NON era certo a rimessa, visto i tassi di interesse ma anche nel caso peggiore, alla BCE, per dirla piu’ chiaramente, NON COSTAVA NIENTE. Ancora meglio: non costava niente approvvigionarsi del denaro necessario per acquistare o bond greci ( o italiani o irlandesi) Perché, scusate la banalità ma è opportuno ricordarlo ancora una volta, la bce poteva creare denaro dal nulla. Questo denaro in circolo, creato dal nulla avrebbe surriscaldato l’economia europea e provocato inflazione, essendo il 5% del circolante e meno dello 0.5% del pil europeo? A parte il fatto che l’europa intera era in recessione in quegli anni, e non mi pare un dato trascurabile,Ma…. andiamo!! E le successive mega infusioni di denaro, centinaia di miliardi, nel sistema bancario europeo allora? E il 5-10% di PIL che viene pompato dal 2008 negli USA, allora?

In situazione recessiva non avrebbe fatto nulla QUEL DENARO CREATO DAL NIENTE, SE NON EVITARE ENORMI PROBLEMI A TUTIT QUANTI E NON SOLO AI GRECI.

Questa cosa va stampata in mente: questo debito e questo credito NON ESISTONO in realtà: la bce ha creato 200 miliardi dal nulla e li ha dati alle banche tedesche e francesi.  Non direttamente ma per il tramite dell’EFSF  (European Financial Stability Facility), il fondo salva-stati creato nel 2010, dalla Banca centrale europea e dalla Banca europea degli investimenti. Si tratta di circa 166 miliardi.

Ovviamente le banche non hanno accettato altro che denaro SPENDIBILE per i bond greci, usabile come cavolo gli pare, pronto per un altro giro di Waltzer ( venduto con un utile GROSSO ovviamente, stranamente nessuno parla dei miliardi di utile che hanno ricavato le banche tedesche e francesi da questa vendita) .

LA BCE ora è creditrice della grecia ma non ha speso UN EURO per diventarlo. Infatti ha imprestato, con un costo ( sperabilmente ripagato dagli interessi greci) il denaro necessario agli Stati membri, che l’hanno infine conferito all’EFSF.

Se succede un default che succede?

NIENTE. L’EFSF ovvero la BCE, si ritrova con un buco di 200 miliardi che in pratica creerà un bel buco. Che la BCE potrà tappare con 166 miliardi creati dal nulla.

Chiaro?

Assurdo? pazzesco?

E’ quello che si è fatto e si fa di continuo IN TUTTO IL MONDO, ogni volta che le banche centrali hanno problemi di cassa. STAMPANO, virtualmente sia chiaro, di qui il costo rigorosamente zero. Questo è quanto.

QUINDI cosa succederebbe NEL CONCRETO? I greci si ritrovano, ovviamente più ricchi di 166 miliardi di euro ( la cancellazione di un credito è equivalente ad un guadagno equivalente, mi pare ovvio) e con un bilancio statale attivo ( o quasi).

Ripartono alla grande molto molto più leggeri. Se più saggi, dipende da loro ovviamente.

E il resto di Europa si ritrova più povera di 166 miliardi di euro?

Succederà, purtroppo per gli accordi presi ma non perchè sia, di per se, obbligatorio.

No. Le banche europee hanno venduto ( con un utile, abbiamo visto) i bond greci e quindi non hanno alcuna ripercussione.

La BCE? La BCE crea dal nulla 166 miliardi di euro e ripiana il debito degli Stati membri nei suoi confronti.

Questi soldi NON entrano nell’economia reale né ne escono. Sono denaro virtuale che viene annullato all’interno del tempo di planck.

Aumenta l’inflazione? Solo in teoria e solo, al limite, in Grecia, perché i greci, si sa come sono queste cicale mediterranee, si rimetteranno a spendere come pazzi. Ma figuriamoci, con i debiti accumulati ed i disastri dell’economia reale ci vorranno anni, prima che torni un minimo di serenità e di benessere in quel disgraziato paese.

Capite bene che, in ogni caso, l’influenza di questa cosa nel resto d’europa sarebbe ridotta, i 166 miliardi di euro sono FORSE il 2% del PIl europeo, e solo di riflesso.

Il problema è che nel frattempo grazie alla idiozia dei grandi decisori, la BCE  (Il solito fondo SEDICENTE salva-stati o gli altri accrocchi simili escogitati in questi anni) ha la pancia piena dei titoli di un sacco di altri paesi ( acquistati, ripeto, sul mercato secondario cioè sempre con un utile miliardario regalato alle banche).

Mi pare abbastanza probabile che, a polvveronoe abbassato, un poco TUTTI i paesi ridiscuterebbero questa tranche di debito pubblico in qualche forma, dopo una Grecia che si rifiuta di pagare e una BCE che cancella, giocoforza, il debito.

E’ QUESTO che terrorizza il sistema.

SE succedesse, non c’e’ bisogno di dirlo, ripartirebbero tutte le economie del continente.

I bilanci statali sono infatti in MOLTI paesi in attivo primario ( prima del pagamento degli interessi sul debito). Ridotto il debito ridotto gli interessi sul medesimo, si aprono politiche di rilancio dell’economia, ogni paese con il suo stile, modi e strategie per centinaia di miliardi di euro/anno.

TERRIBILE!

Scoprire che, dopotutto, per far ripartire l’economia bastava far fare un giro di walzer privati-bce-buco nero ai debiti pubblici, con l’unico ed a questo punto trascurabile rischio di un aumento dell’inflazione ( provatamente ridotto, si veda, ad esempio proprio il caso degli Stati Uniti che hanno avuto inflazioni modeste nonostante flussi di quantitative easing fino al 5 e passa % di pil all’anno). Sarebbe uno zinzino perturbante nelle opinioni pubbliche, tanto più in quelle dei paesi notoriamente suini.

QUINDI è questo e solo ed esclusivamente QUESTO che impedisce, pregiudizialmente un accordo e che lo impedirà salvo miracoli o sbracamenti dei greci.

In ogni caso: proprio a difesa anche di questa ipotesi gli scellerati hanno creato un infernale marchingegno che prevede che siano DIRETTAMENTE gli stati europei a farsi carico, pro quota, dei debiti greci. A tutti gli effetti, una fideiussione.

Che la cosa sia indegna visto che , ribadisco per l’ultima volta alla BCE il denaro non COSTA NULLA, è evidente ma proprio proprio evidente.

PERCHE’ Sia stato fatto non era immediatamente chiaro, di primo acchito ma ora, anche alla luce della strategia turbo liberista, credo di intravedere una spiegazione.

Ora e’ chiaro il contesto?

BENE.

MA qui siamo tra crisaioli, cassandre e post picchisti ed aspisti delle peggiori risme.

QUINDI dobbiamo fare un passo avanti.

Per farlo torniamo indietro.

Al famoso rapporto Hirsch che storicamente precedette di poco l’invasione dell Iraq ai tempi di Bush, 2003.

https://en.wikipedia.org/wiki/Hirsch_report

Fini sul tavolo di Bush nel 2005, ma le bozze giravano già parecchio tempo prima.

Benché sia, senza dubbio una semplificazione, si può stare ragionevolmente sicuri che il fatto che il picco del petrolio si avvicinasse fu uno dei fattori principali dell’invasione irachena: Idea base: mettere le mani direttamente su una riserva strategica importante e, sostanzialmente, spezzare le reni all’Opec. Poi le cose sono andate un poco differentemente e l’iraq non è riuscito ad esplicare le sue potenzialità produttive che, agli esperti la conferma, io vado a memoria, parrebbero essere simili a quelle saudite attuali.

In sostanza: a certi bei tipini fare da consigliere e cercare di essere creduti è pericoloso. Perché le loro decisioni potrebbero essere l’opposto di quanto da te proposto o sperato.

A Bush fu fatto presente che lo stile di vita Usa era insostenibile causa picco, lui invece lo riteneva insindacabile ed invase l’iraq.

Ok ma che c’entra con l’europa?

Beh, secondo me qualcuno dei nostri turbo liberisti annusa odore di carogna. Sa che DAVVERO il grosso dei giochi alla crescita è finito o prossimo alla fine causa raggiungimento dei limiti del pianeta.

Dico: pure il Papa è perfettamente e dettagliatamente informato sulla drammaticità della situazione delle risorse e dell’ambiente( cfr l’enciclica laudato si) ed un Buffet qualunque , uno dei mille personaggi che muovono oltre il 50% dei soldi mondiali, no?

QUINDI?

Quindi la transizione alla decrescita o all’economia stazionaria interessa, eccome, anche lui. Solo che non vuole decrescere, lui.

QUINDI lui ( diciamo il suo ristretto gruppo elitario e trasversale a paesi e continenti) si posiziona in modo da controllare fette crescenti di pil e quindi di società e per farlo si devono necessariamente attuare certe politiche. Inoltre, si sono resi conti che il debito è necessitato ad esplodere quando le economie non crescono più. QUINDI, al di fuori del mantra sempre più stanco crescita crescita crescita, cercano semplicemente il riposizionamento in una società sempre più feudale controllata non dallo Stato centrale ma da grandi complessi di potere, mentre le forze sociali altre devono essere divise, indebolite, sfiduciate e le masse si devono abituare al progressivo impoverimento necessario per garantire alle elites lo stesso tenore.di vita. Il default arriverà per strangolamento, quando tutti i risparmi saranno erosi e il credito in mano di istituzioni terze e remote ( BCE, oppure imf, oppure qualcosa di esotico creato per l’occorenza). Le persone saranno così sfiduciate divise e demoralizzate da non essee in grado di opporsi all’erosione di tutte le conquiste sociali culturali e democratiche del XX secolo. Sta succedendo, intorno a noi, ormai da anni.

L’indice di Gini sta peggiorando quasi ovunque nel mondo. MA non perché i ricchi diventano davvero più ricchi ( non ancora per molto almeno) ma perché i poveri sono sempre più numerosi.

Ancora una volta, mentre ci chiedevamo come far passare il messaggio a più gente possibile e soprattutto alle elite, potrebbe darsi che almeno ALCUNE di queste elite abbiano annusato l’aria dei tempi e l’abbiano tradotta in operatività secondo la LORO interpretazione delle cose.

Se vogliamo buttarla sul culturale:

Lo zeitgeist e la weltanschauung tendono a coincidere quando la seconda è quella di quelli che contano.

Zeitshauung che plasma il mondo in funzione dei soldi.

O, se preferite, un moloch che mangia se stesso  e sega il ramo su cui appoggia il posteriore.

Un titanic di immigrati. E la CEE decide di investire meno che nel 2011

infografica immigrati morti 2015
tratto da tgcom24

Dall’inizio di quest’anno sono morti 1754 migranti mentre tentavano di raggiungere le coste dell’Europa felix.

Sul Titanic morirono 1518 passeggeri.

Dopo le tragedie di questi ultimi giorni dove sono morte almeno 900 persone si è riunito in sessione straordinaria il Consiglio Europeo, per fare il punto sulla strage in corso e per prendere provvedimenti.

I Media tradizionali hanno dato ampio spazio alle promesse di aumentare l’impegno raddoppiare frontex etc etc etc.

Ma come stanno le cose, in realtà?

Cosa hanno deciso, nel concreto ed al di la dei proclami a favor di telecamera i capi di stato europei?

Niente, sostanzialmente. Il titanic di migranti si è schiantato ancora una volta contro un iceberg di indifferenza.

Lo potete vedere da soli

in sintesi, ecco cosa è stato deciso al vertice:

  • Saranno compiute azioni per individuare e distruggere le imbarcazioni dei trafficanti prima che siano usate. Queste azioni saranno in linea con il diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani. Si porterà avanti una cooperazione contro le reti dei trafficanti attraverso l’Europol e schierando funzionari per l’immigrazione in paesi terzi.
  • Saranno triplicati i finanziamenti alla missione di sorveglianza e salvataggio Triton. Il mandato di Triton non sarà modificato e continuerà a rispondere alle chiamate di soccorso dove necessario.
  • Sarà limitato il flusso dell’immigrazione irregolare e si eviterà che le persone mettano a rischio le loro vite attraverso la collaborazione con i paesi di origine e di transito, sopratutto i paesi attorno alla Libia.
  • Sarà rafforzata la protezione dei rifugiati. L’Unione europea aiuterà i paesi di arrivo dei migranti e organizzerà la ricollocazione dei migranti negli altri paesi membri su base volontaria. Chi non otterrà lo status di rifugiato sarà rimpatriato.

In conclusione, i due rappresentanti hanno specificato che la questione resta una priorità dell’Unione europea e i paesi membri ne riparleranno a giugno.

Tradotto in soldoni: faranno ( ma non dicono come, è semplicemente una dichiarazione di intenti, tipo: combattere la fame nel mondo) quel che avrebbero dovuto fare da tempo e triplicheranno l’investimento in triton il programma di soccorsi succeduto a frontex. L’Europa consentirà l’immigrazione in altri paesi che non siano quelli frontalieri solo su base volontaria e solo di quelli che verranno riconosciuti come rifugiati politici.

Quanto ci costa Frontex? circa 6 milioni di euro al mese, nel 2014 89 milioni di euro.

Il punto è che di questi  IL 40%  , 32 milioni , SONO SPESE AMMINISTRATIVE.

Restano quindi meno di 5 milioni al mese per far fronte alle emergenze.

E’ una cifra RIDICOLA se rapportata al budget europeo.

Siamo oltre 500 milioni di cittadini.

5 milioni al mese sono UN CENTESIMO PROCAPITE AL MESE.

Grazie alle nuove proposte arriveremo a spendere, se gli impegni verranno mantenuti,  Solo un poco di più di quello che spendevamo con Frontex.

Perchè la missione Triton costava circa 3 milioni al mese contro i circa 7 di frontex. SE passeremo a 9 milioni al mese, per un budget quindi di 108 milioni di euro, l’impegno per la CEE sarà INFERIORE a quello del 2011 di Frontex, che era di 115 milioni di euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il fracking è una boiata pazzesca. Lo dice la Cee

fracking infografic
fracking infografic

Avrete certamente sentito parlare del fracking, il nuovo distruttivo metodo per estrarre il petrolio da rocce che non lo consentirebbero, in questi ultimi mesi. Se non altro perché si era pensato di consentirlo anche dalle nostre parti, per aumentare la nostra produzione petrolifera.

Che sia una boiata pazzesca e una micidiale bolla finanziaria, anzi: un bubbone, che aspetta solo di esplodere con una virulenza superiore a quella della famosa crisi dei muti subprime lo diciamo da anni ed ultimamente lo dicono un poco tutti. Il punto è che in questi giorni, mentre si discute e si contesta il TTIP, il trattato che dovrebbe aprire le porte dell’Europa ai prodotti americani, anche quelli precedentemente non ammessi in Europa, si cerca di indorare la pillola facendo presente che tra questi arriverà un fiume di petrolio e di gas a buon mercato , direttamente convogliati dagli immensi giacimenti che il fracking ha reso disponibili.

Le cose stanno così? No, manco per niente. L’Europa, anche grazie alla traduzione in Italiano realizzata dallo staff di Dario Tamburrano, l’ha scritto chiaramente.

Ricordatevene quando sentirete parlare di questi argomenti dai nostri politici, che OVVIAMENTE ignorano questo documento.

E’ semplice e convincente.

Come lo è spesso la verità.

La morte di Uomo. A 408 anni

Da Commenti dalla collina, http://malthusday.blogspot.it/2014/05/uomo-si-e-spento-alleta-di-408-anni.html

Questa mattina il medico legale ha confermato che Uomo, l’auto-rappresentazione astratta dell’umanità, è morto lunedì mattina per un’overdose di petrolio all’età di 408 anni. L’annuncio ufficiale conferma quindi le voci circa l’abuso di sostanze stupefacenti e non smentisce le indiscrezioni secondo cui potrebbe trattarsi di un suicidio. La magistratura ha aperto un’inchiesta ed ha disposto l’autopsia. Accertamenti sono in corso anche da parte della Guardia di Finanza e della Polizia Postale in merito alle proprietà ed alle recenti attività del defunto.

In attesa della conclusione delle indagini, i più stretti collaboratori di Uomo non si capacitano dell’accaduto. Il suo migliore amico e confidente, Technology, ritiene che si sia trattato di suicidio.
Sicuro, a Uomo piaceva la bella vita” ha detto durante la conferenza stampa di martedì scorso, “ed era uno che si faceva forte, ma non era tipo da perdere il controllo. No, sono sicuro che lo ha fatto intenzionalmente. Giusto un paio di settimane fa eravamo sulla terrazza di casa sua e guardavamo la Luna ricordando il viaggio che ci facemmo insieme e lui mi ha detto: – Sai, Tech, quelli si che erano bei tempi! Mi chiedo se ci capiterà mai più una cosa del genere. — Notai che aveva gli occhi carichi di lacrime e non era cosa da lui! Anche se, bisogna dire, negli ultimi anni era sempre più spesso di umore triste e nostalgico. Io ho provato a consolarlo parlandogli di andare su Marte eccetera, ed abbiamo parlato ancora a lungo, ma vedevo che il suo cuore era altrove.”
Altre fonti riportano però una storia molto diversa:
Era terribile” racconta un dipendente che ha chiesto di mantenere l’anonimato “ Si faceva ogni giorno di più: mattina, pomeriggio e sera, e quando non si sentiva abbastanza gasato si sparava un’altra dose di qualunque cosa. Avreste dovuto sentirlo quando urlava come un pazzo e tirava pugni nel muro! Tutti noi del personale di casa sapevamo che prima o poi sarebbe successo. Le quantità che si faceva erano incredibili e mica solo di petrolio!. Alcuni dei suoi amici gli dicevano di smettere, o perlomeno di diminuire, ma lui non ascoltava più nessuno.”

Una tumultuosa saga familiare

E’ sempre stato di indole rivoluzionaria” ha dichiarato Clio, la Musa della Storia, in un’intervista esclusiva rilasciataci nel suo ufficio sul Parnaso “In parte questo è dovuto all’ambiente in cui è nato e cresciuto. Se ricordate, nacque in casa di Sir Francis Bacon ed è cresciuto in mezzo alle persone più colte, brillanti ed influenti del tempo. Un immagine astratta dell’umanità cresciuta in mezzo a gente come quella non poteva che tentare imprese senza precedenti, sapete. Comunque, io credo che ci sia anche una forte influenza familiare. Ai suoi tempi, anche suo padre era stato un bell’originale!”
In effetti, anche se oggi è completamente dimenticato, il padre di Uomo, Servodidio, l’auto-rappresentazione astratta dell’umanità medioevale europea, è stato anche lui un personaggio a modo suo mediatico.
Star di un dramma morale tremendamente popolare ai suoi tempi, fu infatti il soggetto di un’infinità di biografie e di scandali. Servodidio era però nato in un tugurio in aperta campagna, dal fortuito incontro tra una gentildonna romana ridotta in miseria dal fisco imperiale e di un guerriero germano in fuga dalle invasioni unne. Per secoli aveva dovuto lavorare e combattere duramente, solo per sopravvivere, ma col tempo era riuscito a diventare una delle figure più ricche ed influenti della storia europea e mondiale. Più tardi l’arteriosclerosi lo indementì progressivamente, ma lasciò comunque un immenso patrimonio a suo figlio, malgrado fossero in disaccordo su tutto. Per tutto il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo le furiose liti fra padre e figlio hanno riempito la stampa di storie interessanti e gustosi pettegolezzi, praticamente fino alla rottura definitiva a proposito della teoria dell’evoluzione di Darwin, nel 1859. Ma già a quell’epoca Uomo era saldamente al timone dei popoli europei, tanto che quando Servodidio morì se ne accorse una sola persona,  un certo Fredich Nietzsche che  avvertì l’odore del cadavere abbandonato insepolto! 
Neanche suo figlio, Uomo, ci aveva fatto caso, forse perché all’epoca già cominciava ad avere dei problemi con l’abuso di droghe. 
All’inizio usava solo il carbone” ricorda Technology “Beh, a dire il vero ci facevamo entrambi col carbone. Era la moda in quei giorni. Costava poco, era di buona qualità e potevi averne quanto ne volevi; tutti lo usavano negli ambienti “cool”. Ricordo un viaggio che facemmo insieme su una delle prime locomotive. Faceva trenta chilometri all’ora e ci sembrava correre come il vento! Come eravamo spensierati a quei tempi!
Clio conferma questa affermazione. “Io credo che Uomo non avesse la minima idea del tunnel in cui si stava infilando col carbone” ha dichiarato “Il carbone era popolare nei circoli d’avanguardia e nessuno sapeva gran che circa le conseguenze nel tempo dell’abuso di combustibili fossili. Fu proprio allora che iniziò la sua campagna per la conquista di Natura e si rese conto molto presto che non poteva tenere il confronto senza un sostegno artificiale. Fu li che cominciò la vera tragedia.”


La conquista di Natura.

Quando esattamente Uomo decise di conquistare Natura rimane una questione aperta. “Ogni biografo ha la suo opinione in proposito” ci ha spiegato Clio, mostrando una libreria intera di volumi sulla controversa carriera di Uomo “Alcuni fanno risalire questa decisione all’influenza del suo padre adottivo, Bacone, o degli altri maestri che ebbe da bambino. Altri sostengono che l’ispirazione gli venne dalla folla in mezzo a cui visse fra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo. Lui era solito dire che si trattava di un affare di famiglia e che tutti i suoi antenati avevano avuto questa idea, fin dall’età della pietra, e che lui era solamente quello che ci era finalmente riuscito.   Ma non ci sono prove in tal senso. Prendete la carriera di Servodidio, ad esempio, e troverete che aveva sempre avuto molto senso pratico ed attenzione ai suoi interessi, ma il suo scopo ultimo era la salvezza dell’anima, non la conquista di Natura.”
La faccenda di conquistare Natura?” ha detto Technology “Ci pensava fin da quando eravamo giovani. Io credo che abbia preso l’idea dal padre adottivo o da uno degli amici di lui, ma per quanto ne so non ci ha dato peso fino a non molto tempo fa. Posso sbagliami, sapete, non lo conoscevo molto bene a quei tempi. Io mi occupavo delle mie cose, sapete, costruire chiese e fortezze, mulini, robe così. Non ci siamo frequentati molto finquando non siamo stati entrambi coinvolti nella faccenda del carbone. Ci facevamo entrambi, ma io ero anche procacciatore e lo potevo fornire più a buon mercato di chiunque altro perché ero l’unico che sapeva come usare il vapore; nessun’altro sapeva come fare. Per questo diventammo amici e ci siamo davvero divertiti un sacco insieme. E di tanto in tanto, quando era fatto ben bene, mi diceva che Natura doveva appartenergli e che un giorno o l’altro avrebbe arruolato un esercito per conquistarla.
A me non me ne sarebbe importato niente, se non fosse stato per gli affascinanti problemi tecnici che Uomo mi poneva. Aveva capito come facevo a procurare tanto carbone così a buon mercato ed aveva intuito che poteva usare gli stessi aggeggi nella sua guerra contro Natura. Per me, sapete, era solo un gioco. Per Natura o contro Natura, non mi fa differenza: A me, datemi un problema difficile, lasciatemici lavorare e sono felice. Di tutto il resto non mi può fregar di meno
.”
Ma non era un gioco per lui. Mi pare che fosse il 1774 quando mi mise seriamente a lavoro sul suo progetto. Ricordo che cominciò ad arruolare dei mercenari e ad accumulare denaro ed attrezzature di ogni genere per la guerra. E voleva soprattutto armi da fuoco e macchine a vapore che erano il top dell’epoca. Così mi chiese di far funzionare fabbriche di ogni genere, ferrovie, navi a motore e tutto il resto. Già alcuni dei suoi avevano da tempo varcato il confine e preso parti di territorio, ma fu solo alla fine del diciottesimo secolo che l’invasione cominciò in modo massiccio e sistematico. A quei tempi eravamo spesso insieme in prima linea, in mezzo ai soldati che lui arringava parlandogli del glorioso futuro dell’umanità quando avesse conquistato Natura. Ed i soldati lo adoravano e subito davano di piglio agli strumenti ed alle armi e si lanciavano alla conquista di altri territori“.


Gli anni del trionfo.

Fu nel 1859, ricorda Technology, che Uomo usò per la prima volta il petrolio. “Aveva appena avuto la sua lite più violenta con suo padre, a proposito di quel Darwin; in effetti da quella volta i due non si sono parlati mai più. E Uomo era ancora estremamente agitato quando venne a sapere che quel tale, Edwin Drake mi pare, aveva trovato in Pennsylvania qualcosa di ancora meglio del carbone. Naturalmente Uomo lo volle provare subito ed io anche e – Hey! – quella si che era roba! Continuammo ad usare il carbone, naturalmente, anche tanto e più tardi anche gas ed uranio, ma niente, assolutamente niente era come il petrolio!
Ma la cosa principale fu che Uomo capì che quello era esattamente ciò che gli serviva per completare la sua conquista. I suoi avevano già preso molto, allora, ma non tutto, forse nemmeno la metà e Uomo aveva problemi anche a controllare territori già conquistati. C’era guerriglia dietro le linee, e problemi di ogni tipo. Lui era sempre allo stato maggiore incitando i suoi ufficiali e pensando sempre a come fare a vincere la guerra una volta per tutte. “La devo avere Tech – mi diceva quando era stanco e si rilassava con una flebo di petrolio – Ho conquistato la distanza, la terra, la superficie del mare, ma non è abbastanza. Io voglio tutto!” E, sapete, ci è andato molto, molto vicino.”
Il petrolio era la chiave del successo – Spiega Clio – Non era solo Uomo a farsi di petrolio; tutti i suoi lo usavano e nei tempi brevi il petrolio è una droga incredibilmente potente: conferisce a chi lo usa un slancio ed un’energia che bisogna vedere per poterci credere!  Intere province di Natura che erano rimaste inespugnabili per un secolo caddero al primo attacco non appena i soldati di Uomo seppero come usare il petrolio“.
Il risultato fu che intorno agli anni 1960 la conquista era praticamente completata. Restavano, solo dei presidi arroccati in zone particolarmente impervie ed un po’ di guerriglia partigiana, ma niente di preoccupante. Uomo ed i suoi erano convinti che, oramai, fosse questione di poco e che presto Natura sarebbe stata conquistata completamente e definitivamente.
Ma quello fu anche il periodo in cui tutti quegli anni di abuso di carbone, di petrolio e d’altre sostanze tossiche cominciarono a presentare il conto.


Gli anni del declino.

Non ricordo quando accadde esattamente – racconta Technology – ma ci fu una lite fra gli spacciatori. Quelli che avevano la roba migliore erano degli arabi che ad un certo punto si incazzarono e per un po’ smisero di venderlo. Così lui si rivolse ad altri, ma venne fuori che il tizio della Pennsylvania era fuori gioco da tempo e che anche i suoi amici del Texas e della California non ne avevano più abbastanza. Così Uomo andò in crisi d’astinenza. Che momenti! Lo portammo in ospedale ed il dottore lo spedì subito in riabilitazione“.
I documenti del periodo della riabilitazione sono commoventi – ci ha detto Clio – Cominciava a disintossicarsi ed a convincersi che ridurre le dosi era cosa saggia da fare. Ma poi, alla prima difficoltà un po’ seria, ricominciava e dovevano riportarlo in ospedale. Intanto la guerra contro Natura andava peggio perché anche l’altra parte stava modernizzando le sue tattiche. Circolavano indiscrezioni su trattative per un cessate il fuoco, o addirittura per un trattato di pace fra lui e Natura.”
Quando andavo a trovarlo in clinica – narra Technology – era sempre stanco. Pareva vecchissimo, come suo padre che però era morto a più di 1.400 anni. Era anche depresso e parlava solo dei suoi malanni. Io credo che in quel periodo avrebbe potuto smettere, tirarsi fuori dalla droga e raddrizzare la sua vita. Davvero pensavo che avrebbe potuto farcela e per aiutarlo gli portavo dei pannelli solari, delle case passive, dei contraccettivi… giocattoli così, tanto per interessarlo a qualcos’altro che il petrolio e la conquista.  Sembrava che gli piacessero e con gli altri amici eravamo pieni di speranza per lui; ma non andò così”.
Ricordo bene l’ultima volta che andai a trovarlo in riabilitazione. Mi dissero che se ne era andato, così corsi a casa sua e lo trovai circondato da un nugolo di prestigiatori che dicevano di aver trovato il modo di rendere inevitabile una crescita economica infinita. Lui era euforico, rideva e dava gran pacche sulle spalle a tutti, parlando come un fiume di grandi idee e di ancor più grandiosi progetti. Apparentemente era tornato quello di una volta, ma ricordo come fosse ieri lo sguardo di Scienza, che se ne stava sola in un angolo. “Che c’è Scienzy? Perché fai quell’aria da menagramo? “ Le chiesi. Io, lei e Uomo eravamo stati come fratelli per secoli. – Non lo vedi? – Mi rispose – non mi meraviglia, sei sempre stato un superficiale, ma ti dico che Uomo si è fritto il cervello. Quello che dicono quei tizi non ha senso e lui blatera per convincere sé stesso.- Mai parole mi fecero più male di quelle! Oh, certo, dopo abbiamo fatto ancora tante cose insieme a Scienzy, quando trovammo il Bosone, per esempio, che sballo! Una festa fantastica, ma qualcosa fra noi si era rotto per sempre ed infatti le cose cominciarono ad andare di male in peggio.”

Gli ultimi anni

Gli ultimi anni della carriera di Uomo come astrazione della razza umana furono travagliati.
Malgrado le armi sempre più potenti ed i soldati sempre più numerosi, la guerra contro Natura non andava bene.- Spiega Clio –Le truppe di Uomo controllavano tutti i territori principali e le città, ma c’erano rivolte ovunque. Batteri antibiotico-resistenti, erbe infestanti inattaccabili dai diserbanti, tempeste, terremoti e via di seguito. La battaglia di Fukushima, ad esempio, fu un disastro per Uomo”.

 Il morale delle truppe era sempre più basso e molti non erano più tanto convinti di quel che facevano. C’erano anche diserzioni; gente che abbandonava il fronte, o addirittura che passava bellamente dall’altra parte. Quelli che restavano lo facevano per abitudine o, soprattutto, per soldi ed i soldi stavano diminuendo. Fra il costo della guerra, quello per controllare e continuamente fortificare il territorio, il folle tenore di vita di Uomo ed il costo esorbitante della sua droga, Uomo era in grossi problemi finanziari. Ci sono buoni motivi per ritenere che fu per fronteggiare queste spese che durante gli ultimi anni della sua vita Uomo finì coinvolto in una spirale di debiti e di truffe.
Nel frattempo, Uomo stava restando sempre più isolato. “Si accompagnava sempre più spesso a gente davvero losca, oppure a pazzi visionari, mentre aveva voltato le spalle alla maggior parte degli amici di un tempo – afferma l’anonima fonte citata sopra – Con Arte, Letteratura e Filosofia aveva già da tempo smesso di parlare perché gli ripetevano che doveva smettere di strafarsi. Ma anche con altri…. Ricordo l’ultima volta che Scienza venne a trovarlo. Era molto in ansia e voleva parlargli della situazione dell’atmosfera, ma lui la buttò letteralmente fuori di casa e le sbatté la porta in faccia urlando: – L’atmosfera è mia, cazzo! Ci faccio quel che cazzo mi pare con la mia roba, traditori voltagabbana! Questi vogliono tornare nelle caverne!” Poi ebbe un collasso e lo portammo a letto. Ultimamente scenate così erano diventate routine.
A quanto pare, l’ultimo a vedere vivo Uomo è stato il suo vecchio amico Technology. “ Sono andato a casa sua lunedì pomeriggio, ricorda, ci andavo molto spesso e si parlava del più e del meno. Quella volta cominciò a vaneggiare di supercomputers onniscienti, di corpi robotici immortali, di resurrezione dei morti sotto forma di softwhere e robe del genere.
“Ascolta Uomo, gli dissi, se ti interessa questa roba devi parlarne con Religione. Immortalità ,onniscienza, resurrezione ecc. sono il suo campo, non il mio. Ma avevano rotto da tempo e lui non ne voleva più sapere di lei. Così cambiò discorso e cominciò a lamentarsi che il petrolio che gli avevo portato dal North Dakota era un vero schifo. “Lo so bene, gli risposi, ma cosa vorresti che facessi? Io posso pomparti fuori quel che c’è, non quel che vorresti. Questa è la roba che rimane e se non ti piace faresti meglio a farti durare quel poco di brent che ancora rimane. Allora partì con una delle sue scenate lamentose. Mi disse che era colpa mia se il petrolio era sempre meno e sempre più cattivo, colpa mia se la guerra andava male, colpa mia se non avevamo conquistato Marte, e via di seguito. Quindi uscì sbattendosi dietro la porta e non lo ho più visto vivo. Avrei dovuto andargli dietro e parlargli; raccontargli un’altra favola sui viaggi interstellari o sulla macchina del tempo. Forse si sarebbe calmato e sarebbe ancora vivo. Ma in fondo per cosa? Che significato aveva più la vita per lui? A me manca il più grande amico di sempre, ma lui, forse, sta meglio adesso,”

Una travagliata eredità

L’improvvisa morte di Uomo lascia molte domande in sospeso.
Quando Servodidio morì di arteriosclerosi – Spiega Clio – Tutti sapevano chi ne avrebbe ereditato il ruolo. Anzi, già da molto tempo Uomo aveva sostituito suo padre nel ruolo di immagine idealizzata dell’umanità e ne gestiva la grande eredità. Invece Uomo è morto senza testamento e sono parecchi gli aspiranti alla successione. Inoltre, la sua eredità è nel caos più totale e ci vorranno decenni per capire se davvero ha lasciato qualcosa ed a chi”.
In attesa della conclusione delle indagini, l’Autorità Garante del Fato, Ananke, ha diramato un succinto comunicato stampa che riportiamo in integrale:
Prego tutti di accettare i sensi della mia simpatia per la tragica fine di Uomo, colui che avrebbe voluto conquistare la Natura. Colgo l’occasione per consigliare ai figli umani di Gaja di procedere alla scelta della loro prossima immagine collettiva in modo che risulti meno megalomane ed autodistruttiva”.

Una recente immagine di repertorio di Uomo

Come si uccide un paese?

real pil g7

Come si uccide un paese? Mettiamola così: ci si inventa, all’improvviso che la credibilità del debito pubblico di quel paese è pessima, si sottopone ad una cura micidiale che si chiama shock economy e si macella. Poi ci si mangiano i pezzi ancora sanguinolenti. Certo: il paese medesimo si è fatto condurre piuttosto docilmente al macello, fidando nel suo pastore che invece si era già messo d’accordo con il carnefice. Comunque cambia poco: Il nostro paese nella sua sgarrupatezza non era, dal punto di vista del pil, messo significativamente peggio della pur sgarrupatissima inghilterra (linea in rosso) o della Francia. Ma era ricattabile e contendibile. L’Europa (rectius: le banche degli altri…) NON voleva la nostra salvezza. Semplicemente voleva rientrare, con le cattive, della sua esposizione nei confronti del nostro paese. Ottenuto questo, peggio per noi.

Una domandina: vogliamo continuare cosi o decidiamo che forse è il caso di denunciare i lacchezzi altrui, e specialmente i lacchezzi di chi con fiero cipiglio , ha imposto a noi cicale di darci una regolata? ma sono tutte cose dette e stradette, note e stranote. Non vi farò certo qui su Crisis il riassunto del bi e del ba. Per quello se volete, c’e’ Bagnai. Oppure Gavronsky… Volevo solo farvi fare una autonoma e rapida riflessione sula base di questo grafico. Un disegnino vale più di mille parole. Forse è per quello che nelle caverne si facevano tanti disegnini….In goni caso al prossimo che viene a parlare di spending review un bel STIKA!! ci sta tutto…

Gnam, burp e stanno ancora addentando…

L’aereo abbattuto in Ucraina: Cover up USA?

MH-17-FLight-Path

Cominciamo da quello che appare certo: il volo MH17 fu deviato dal controllo del traffico aereo UCRAINO di circa 200 miglia A NORD rispetto alla rotta tipica che stava seguendo, che l’avrebbe portato sopra il Mare di Azov. Una rotta frequentatissima e sicura, per essere spostato direttamente sopra una area di guerra ben nota per la sua pericolosità ( e per gli aerei già abbattuti). Una voce immediatamente circolata e diffusa, pare, da alcuni media inglesi e da un esperto olandese, era che l’aereo fosse stato deviato per evitare alcuni cumuli nembi e sistemi temporaleschi. II piccolo problema è che questa voce è stata immediatamente smentita dalla Malaysian Airlines, mentre contemporaneamente (uh che strano) venivano confiscate e secretate le registrazioni delle comunicazioni tra terra ed i piloti del volo.

Capite bene che ad un rosicone attaccaticchio, anche non professorone, queste cose già fanno suonare più di un campanello di allarme. Ma non basta: alcune immagini ufficiali che mettevano a confronto le rotte “normali” e quella dell’ MH17 sono state successivamente modificate spostando VERSO NORD le rotte “normali” in modo da ridurre al differenza tra queste e la rotta dell’MH17. Qui una ricostruzione della rotta sulla base dei dati disponibili prima dell'”arruffamento”.

Non è finita: l’area tenuta dai ribelli in cui è caduto l’aereo è piuttosto piccola circa 80 km di estensione e l’aereo l’avrebbe attraversato in meno di sei minuti.

Pare che il sistema antiaereo BUK abbia tempi di risposta ed attivazione dello stesso ordine di grandezza ma in realtà l’aereo a causa della quota e della velocità sarebbe stato tracciabile solo per pochissimi minuti e quindi il sistema doveva già essere attivo e pronto all’uso, insomma : in agguato.

Ma ora arriva il bello: Putin ha reso pubblici tutti i dati in suo possesso sia riguardo il traffico aereo sia riguardo alle foto dei satelliti spia che, ovviamente, in questo periodo stanno osservando intensivamente il territorio Ucraio.

Bene: risulta che  almeno 3-4 postazioni antiaeree ucraine basate su sistemi buk fossero schierate intorno a Donetsk. Tutti questi sistemi erano schierati, al momento dell’abbattimento a pochi chilometri di distanza dal sito dell’impatto, una addirittura a meno di 8 km. Dopo l’impatto tutte queste batterie sono state rischierate in zone assai più arretrate.

Non c’e’ bisogno di dire che questa è quasi una pistola fumante: Che ci facevano in zona di operazioni quelle batterie antiaeree quando è ben noto che i ribelli non hanno aerei od elicotteri?

Ancora: Come mai i dat,i anche essi certamente numerosi, a disposizione dell’intelligence USA NON sono stati pubblicati?

Un reporter USA, noto per aver indagato sullo scandalo “contras” la mette giù in modo semplice: “What I’ve been told by one source, who has provided accurate information on similar matters in the past, is that U.S. intelligence agencies do have detailed satellite images of the likely missile battery that launched the fateful missile, but the battery appears to have been under the control of Ukrainian government troops dressed in what look like Ukrainian uniforms.” 

Ovvero: l’Intelligence USA ha dati dettagliati che dimostrano che i missili sono partiti da batterie sotto il controllo del governo Ucraino.

Ma c’e’ di più: Qualcuno comincia a pensare che l’aereo sia stato abbattuto deliberatamente da un caccia Ucraino, un Su 25.

Complotismi folli? Può essere.

Resta il fatto, curioso, che MOLTO recentemente in tutte le principali lingue utilizzate dai frequentatori di wikipedia la quota di tangenza dell’aereo ucraino è stata abbassata da circa 10.000 metri a 7000. Un aereo che arriva solo a 7000 metri no avrebbe potuto intercettare un jet che volava a circa 10.000.  Per meglio dire: in QUASI tutte: si sono dimenticati il croato.

Dove la quota resta 10.000 metri ( alcune versioni possono volare anche più in alto).

Non so se davvero si è cercato un incidente, un casus belli per avere mano libera con i ribelli e/o scaricare la responsabilità di quanto succede sulla RUssia.

So solo che il cover up pare piuttosto probabile.

Se vi sembra che ci sia una notevole somiglianza, mutatis mutandis con Ustica, avete perfettamente ragione…

PrisincoliRENZInanciusol ol rait….

E’ diventata all’istante virale la performance in inglese a braccio del nostro Presidente del Consiglio in occasione di un incontro sul futuro del digitale, tenutosi a Venezia.

Asciugateci le lacrime  ( dal ridere) possiamo dirci rinfrancati: Siamo in buone, giovini, moderne, capaci, interscional, mani.

in effetti la figura fatta dal nostro premier ha varcato le alpi e il Rubicone.

Ad esempio ecco quel che scrive il Daily telegraph.

E’ proprio vero: il Berlu ha trovato un degno erede, almeno per quanto riguarda la capacità di far ridere tutta Europa.

Meravigliosa la fine: l’e’ tempo di pappa….

Ecco appunto.

Preferivo Adriano, l’originale.